11.12.17

Monopoli Città Universitaria. Perchè no?


Qualche breve considerazione (con qualche elemento di visionarietà) sulla vicenda Solemare-ex Cementeria. Alcuni progetti rimangono sulla carta perché sembrano sconfinare nel sogno; altri possono essere realizzati con la collaborazione di tutte le parti in causa. 
Compito di un buon amministratore, nei tempi attuali, è, tra l’altro, saper coniugare interessi pubblici e privati con sapiente armonia e, (merce sempre stata rara) lungimiranza. Non serve a nessuno percorrere itinerari di preconcetto, ma piuttosto tendere la mano a soluzioni che vadano comunque nella direzione del benessere e, soprattutto del futuro, della città. 
L’area della ex Cementeria è divenuta fulcro di polemica politica, ambientale, persino estetica. 
Per quanto mi riguarda considero inaccettabile la visione di chiunque intraveda dietro qualsiasi pezzo di terreno sgombro, un’occasione di occuparlo per far facili soldi e poi sparire verso paradisi fiscali. Parimenti considero inaccettabile boicottare "tout court" una qualsivoglia iniziativa privata che intenda valorizzare in modo equilibrato e compatibile un’area destinata a svolgere un ruolo chiave nello sviluppo della città. 
Ora che le bocce sono ferme e la società intestataria del progetto ha deciso di apportare modifiche sulla spinta del parere negativo da parte della Sovrintendenza, è probabilmente il momento giusto per mettere sul piatto altre proposte. 
Investire nell’istruzione e nella cultura. Immaginiamo la realizzazione di un Campus universitario supportato da finanziamenti europei per l’istruzione (Art. 5 punto 10 del FESR). Annessi servizi ricettivi. (Le piccole Università sono, secondo il MIUR, quelle che accolgono fino a 5.000 iscritti). Museo del mare e/o storico della Cementeria. Un acquario, testimonianza della fauna ittica nostrana. Spazi ludici e multimediali. Due facoltà per partire: Scienze turistiche e di salvaguardia del territorio e Scienze delle attività marinare e portuali. 
Concessione pluriennale di gestione ai privati. 
Fantascienza? Forse, se si ragiona secondo i canoni consueti. Prospettive concrete se vengono rispettati e valorizzati i progetti che vanno nella medesima direzione di una crescita culturale ed economica della città.