22.12.07

Nuovo settimanale

Benvenuti. Benvenuti in questa landa desolata in cui da tempo immemore non conosciamo più il valore dell’informazione, in cui impazzano solo megafoni assordanti che sbraitano e stuzzicano le morbosità più becere ed ottuse del nostro sottoscala culturale. Benvenuti perchè ormai quantità e qualità delle notizie hanno preso strade diverse e fuggono sul piano cartesiano in direzioni divergenti. Benvenuti perchè fermarsi, darsi una calmata, ragionare sulle cose, con garbo e rispetto per tutti è messaggio di civiltà. Benvenuti perchè dobbiamo ritrovare il gusto di parlare di politica, di sport, di cultura, di spettacolo con saggezza e pregnanza, con volontà costruttiva ed anche con polemica ma mai sterile e qualunquista. Benvenuti perchè il giornale deve essere “uno di noi”, deve fare “crocicchio” per strada, darci stimoli di discussione, ironizzare e dissacrare, pungere e bacchettare, indagare senza molestare, svelare senza offendere. Benvenuti perchè (chissà?) forse riusciremo a crescere, finalmente. Benvenuti e...coraggio! perchè ora viene il difficile! L’obiettivo, credo di intuire, non è solo o soprattutto il neutro raggiungimento di un BEP (Break Even Point) dove massimizzare tiratura, pubblicità e gradimento, ma il lento e progressivo cuneo nel nocciolo duro di una educazione alla lettura di un pubblico disabituato, diffidente, distratto, con il traguardo di un riscatto globale, che faccia storia, dejà vu di quello memorabile nei confronti di Carlo V del 1530. Utopie? Forse, ma è proprio l’abitudine a poterne fare a meno che costituisce una delle nostre prime cause di mortificazione ed avvilimento... Auguri!

30.8.07

Stella della sera


Un quarto di luna
dilaniato s'insinua
complice insonne
e fruga
vuote coltri
orfane, desolate.

Cosa accade
al mio orizzonte?

Era giusta
la mia rotta?

Forte
il mio braccio
sulla barra?

Dove porta
questa corrente
scaturita dal profondo
di mille mari sconosciuti
che mi trascina
intrigante,
irresistibile, ipnotica?

Dove sei,
stella della sera?

Queste onde
lunghe ed ineguali
cullano
il mio letargo
e reclamano
un colpo al timone
una scossa
alla sommersa prua.

I miei occhi
stanchi,
abbacinati,
non leggono più
queste carte
un tempo inutili
nel mio viaggio.

E la bussola
impazzita
ubriaca d'immenso
vàgola
senza pausa.

Dove sei,
luminosa stella
della sera
compagna
dei miei silenzi?

Dove sono
i miei riferimenti?

Come posso triangolare
nella nebbia
che mi avvolge

danzando sugli scogli
cérberi aguzzi
frantumerò
le mie fantasie.

Bambino, sì
ritrovarmi ora,
come se il tempo
innestando
una comoda retromarcia
galoppasse
convinto
che tutto sia possibile
che tutto ricominci
che i gabbiani
ritornino a volare
per giocare
nel cielo
come Jonathan
il libero, l'azzurro.

Dove sei stella?
Rivelati
ritorna a campeggiare
in questa notte
che mi fa paura
in questa notte infida
dove si può affondare.

21.8.07

Ancorato alla roccia: Ti amo quando...


Ti amo quando sono scoglio
brunito, aguzzo
e tu sei onda
impetuosa, lacerante
perfida e lasciva.

Ti amo quando sono cielo
azzurro, sterminato,
e tu sei vento
urlante il tuo dominio.

Ti amo quando sono terra,
arido deserto
e tu sei provvida sorgente,
miraggio dei miei giorni.

Ti amo quando sono solo:
sconfinatamente,
irreparabilmente solo,
e tu sei luce, anima, vita
e riempi il mio orizzonte.

Ti amo quando sono noia
vuota, buia, perfida
e tu sei il sorriso
del tempo che scorre.

Ti amo quando sono vecchio,
inerte, abulico
e tu sei spirito dirompente,
trascinante il mio fardello.

Ti amo quando non ci sono
perchè sei dentro di me
percorri le mie vene,
percuoti il mio cuore,
esplodi nel mio cervello.

Ti amo quando esco da me stesso
e cerco
il senso del mio esistere:
insolubile dubbio,
ma per questo ti amo
e non per sopravvivere.