10.5.20

Ciottoli di rabbia



Mentre sfila
su tacchi da entraneuse
la memoria si rimpalla
torce ancora le viscere
di giorni disassati

cavalca un cielo
rosso rubino
rimesta nembi
di fango colloso.

La tensione perpetua
l’olocausto del volo,
l’eutanasia del sogno,
il suicidio dell’eccesso.

Ho sete di veleno
che secchi l’anima blesa
smonti fumose ragioni
incastrate ed accartocciate.

Offro il mio senso nudo
ad una lama benigna
che penetri l’alveo
dei sussurri cementati
nelle orride prigioni
in cui macero fiele.

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