31.5.23

Solchi



L’alba è più dolce
se i raggi
di un sole delicato
tracciano solchi
di desiderio
e mi chiamano
a percorrerli
fino al parossire…

Il tuo corpo



Il tuo corpo è oceano 
io barchino curioso
galleggio sui misteri
assaggiando d’ogni ansa
sabbie dorate e candidi ciottoli
ribolli così
forgiando la tempesta
che mi scaglierà nel sole.

Oscurità



Bruma di sensi
grezzi sciacquii d’albe
tu ombra mordace
plumbea e torrida
tormento di cera
nebbia nella gola
come vorrei
salire al tuo seno
e scorticare la luce.

30.5.23

La stagione dei tramonti



È arrivata la stagione dei tramonti
amore mio
quella in cui
anche il tempo fa silenzio
e annoda la cravatta al sole

quella in cui
i tuoi occhi - amore mio -
sono pezzi di cielo
che precipitano su di me.

È la stagione delle poesie
che vengono a trovarci
mentre il bacio delle stelle
promette che niente finirà
anche se sembrerà finito.

È il tempo della tenerezza
delle lucciole innamorate
del valzer dei pettirossi
che si tengono per l’ala.

È la narrazione del mare
parole come onde
che ci sfiorano lente
e conchiglie che ridono
ai nostri baci rubati.

È arrivata la stagione dei tramonti
amore mio
quello strano impasto
di sogno e malinconia
di sussurri del vento
che pettina gli sguardi.

È la canzone del miraggio
che s’alza da terre lontane
sulla schiena di cerbiatti felici
che saltano sui raggi morenti.

È il viaggio dei sognatori
migranti dell’indomani
fanciulli per sempre
astronauti dall’altalena.

È arrivata la stagione dei tramonti
amore mio
il sole si fa calice
perché io possa brindare
al tuo eterno ritornare.

26.5.23

Mi avevi risolto



Mi avevi risolto
con formule sfrontate
chiavi illogiche
percorsi immaginifici
sul mio corpo
e incisioni tatuate
sull’anima.

Mi avevi risolto:
ora ho perduto i fogli
accartocciati
tra le cose inutili
che mi salvarono la vita.

18.5.23

Notte candida



Ha un che di pulito la notte.
Rastrella le gomitate del giorno,
tampona le falle,
ùbica gli smarrimenti.

Mi passa un cencio sul viso la notte,
cala la febbre
di una perduta felicità.


15.5.23

Caviglie



Le tue caviglie
vertiginosi ponti
tra misteriose penisole
ed eburnee libagioni
in attesa delle mie labbra.

La rincorsa



Non fuggo più il dolore.
Anzi lo rincorro.

Ha con sè una sporta di parole
alfabeti inarticolati
sogni penzolanti
dalle tasche sdrucite
di un poeta malandato.