27.8.24

Cesare Pavese 27 agosto 1950



Ragnatela di sogni
ferma in un angolo di noia
la tortora scuoteva il capino
incapace di sorridere.

La collina s’agghindava i fianchi:
ed albeggiava un sospiro di sole
tepore da riporre con cura
come garza sugli occhi stanchi.

Eri tu bella ed assurda
a scuotermi la vita
prima che rotolasse in basso.

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