È una forma verbale mendace.
Commette errore grossolano
chi coniuga al passato.
T’amai è degli sconfitti
anche in assenza
di un complemento oggetto.
T’amai è dei falsi,
dei misantropi o dei retori.
T’amai è dei vuoti
o dei troppo pieni di sé.
T’amai è dei narcisi,
dei millantatori, dei furbi.
T’amai è della ragione,
del senso comune,
del vezzo di stupire.
T’amai è di chi
ha tante pietre da metterci sopra
o da usare per lapidare.
T’amai è degli scrittori
e dei poeti che mettono
il punto all’ultima riga,
ma non hanno nulla da dire
negli spazi bianchi.
T’amai è di chi la notte dorme,
senza parlare con i muri
e non si confessa al diavolo
che vive sotto il letto.
T’amai è un ossimoro
temporal/grammaticale,
un refuso di un’anima
che ignora il potere del volo
e cammina con i sogni
dentro scarpe bucate.
Commette errore grossolano
chi coniuga al passato.
T’amai è degli sconfitti
anche in assenza
di un complemento oggetto.
T’amai è dei falsi,
dei misantropi o dei retori.
T’amai è dei vuoti
o dei troppo pieni di sé.
T’amai è dei narcisi,
dei millantatori, dei furbi.
T’amai è della ragione,
del senso comune,
del vezzo di stupire.
T’amai è di chi
ha tante pietre da metterci sopra
o da usare per lapidare.
T’amai è degli scrittori
e dei poeti che mettono
il punto all’ultima riga,
ma non hanno nulla da dire
negli spazi bianchi.
T’amai è di chi la notte dorme,
senza parlare con i muri
e non si confessa al diavolo
che vive sotto il letto.
T’amai è un ossimoro
temporal/grammaticale,
un refuso di un’anima
che ignora il potere del volo
e cammina con i sogni
dentro scarpe bucate.
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