Questa poesia è dedicata alla piccola spiaggia tra Cala Portavecchia e Lido Bianco comunemente conosciuta come "La pentima" o “Cozze”, ma che storicamente prende il nome di "Acqua di Cristo" a causa della sorgente di acqua dolce che si riversa nel mare dalle rocce sottostanti e rinfresca la sua temperatura nelle canicolari mattinate estive. Il suo aspetto varia continuamente sotto l'influsso delle correnti che ne trascinano la sabbia.
Inumata di cemento
umile e sapida
cava focaia
supina ti giaci
placida e trasparente
gemma tra i faraglioni
solcata nel profondo
da gelide stimmate.
Mi piace sorvegliare
le tue mutevoli bizze
le tue resistenze
le tue umiliazioni
ora spigoli aguzzi
ora tenera frolla
ti ritrai ed avanzi
la sabbia alacre
sudario e levatrice
fragile satellite
nel cerchio della vita.
Affacciato sul poggiolo
origlio rilassato
l’andante moderato
dell’onda risaccale
l’anima blandita
d’aromi salmastri
che s’insinuano garbati.
Ansa del mio letargo
nicchia della memoria
serva delle stagioni
puntuale sentinella
frantumi l’orgoglio
noi ignavi schegge
brulicanti nell’infinito.
Versi molto intensi...! Ti leggo sempre piacevolmente.Un caro saluto anche se, forse,non ti ricordi più di me.
RispondiEliminaE.