12.6.13

Riprendiamoci le spiagge


Amiche ed amici lettori di questo blog: 

La lenta ma inesorabile occupazione delle spiagge libere della nostra città è sotto gli occhi di tutti. Nonostante le promesse ed i proclami effettuati da tutte le forze politiche e dalle diverse Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 20 anni, ad ogni stagione estiva ci ritroviamo a fare sempre le medesime considerazioni e a vedere sottratti o limitati al pubblico sempre più accessi al mare. Sotto forme svariate e mascherate, dove la fantasia arriva a livelli smisurati, si elargiscono permessi che nascondono speculazioni a danno della cittadinanza che vuole godere della spiaggia come bene comune, così come accade per l’acqua potabile. Al di là del colpevole ritardo da addebitare alla Regione Puglia che non ha ancora approntato il Piano Regionale delle Coste, esiste comunque una normativa-quadro (cfr. link in calce alla pagina) che disciplina in modo chiaro e inequivocabile le possibilità di richiedere permessi (temporanei) per attrezzare le spiagge con stabilimenti balneari e garantire libero accesso e fruizione del demanio pubblico. Alla luce di queste brevi considerazioni ritengo che sia arrivato il momento di testimoniare in modo significativo l’attenzione e la sensibilità che su questo tema ha tutta la cittadinanza di Monopoli, evidenziando e denunciando le situazioni illegali o di sopruso, ma anche presentando come virtuoso esempio quelle situazioni laddove, imprenditori onesti e scrupolosi hanno realizzato strutture regolari e pacificamente conviventi con aree riservate al libero accesso. Pertanto invito associazioni, organizzazioni, partiti e cittadini a riflettere sulla possibilità di organizzare una Marcia Per Le Spiagge che si svolga su un percorso da definire, visitando il litorale e che veda la partecipazione da richiedere anche a personalità politiche e culturali di rilievo.
Ovviamente per rendere fattibile questa manifestazione occorre l’adesione di organizzazioni che mettano a disposizione la loro fattiva esperienza insieme alla convinta partecipazione di tutti coloro che vorranno. 

Vi prego di postare sul blog stesso le vostre considerazioni e/o proposte. Grazie. Un abbraccio a tutti.



5 commenti:

  1. Condivido pienamente l'iniziativa, cui mi associo sin d'ora.
    Piero Anania

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  2. Mi associo!
    Si potrebbe costituire una sorta di comitato permanente che vigili, raccolga le segnalazioni e si interfacci con le istituzioni.
    Cosimo Micelli

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  3. Mi sto muovendo nell'ombra ma mi sto muovendo. Xkè? X evitare contromosse da questa amm.ne collusa con i gestori delle spiagge. Oltre la legge 17, c'è il corposo PRC, è tutto lì, anke i mezzi e gli ambiti di intervento della regione. X quanto riguarda il Comitato ce ne era 1 ma i Monopolitani dopo l'estate nn ci hanno + supportato salvo, poi, riparlarne l'estate seguente.

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  4. Marta Scarafile14 giugno, 2013 11:23

    Sono d'accordissimo con l'iniziativa...magari cercando nello stesso tempo di sensibilizzare il senso civico di ognuno di noi nel tenere le spiagge non solo pubbliche ma anche, con un pò di attenzione individuale,......"pulite"

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  5. Bene la manifestazione ma credo sia giunto il momento di andare anche oltre presentando un documento specifico: Lido Bianco, Porto Rosso e Porto Marzano sono rimaste le uniche spiagge cittadine che, di fatto, non ci hanno ancora espropriato. E che dire dei "ritagli" liberi sulle altre sempre più abusivamente invasi dai concessionari, quindi sempre più piccoli e sui quali deve sempre più stringersi la schiera dei "parìa" che non vogliono (o non possono più, e qs anno sono tanti...) pagare centinaia di euro per affittare ombrelloni, ecc. Di fatto, per pagare metri quadri che sono già nostri in quanto pubblici.
    Tra l'altro, pagare per sorbirsi musica a tutto volume anche alle tre di lunedì pomeriggio...
    Qaunte assurdità.
    Le spiagge più prossime alla città dovrebbero tornare libere, dare la libertà a chi vuole di stendere un telo sulla sabbia e godersi il sole per un paio d'ore.
    Pensiamo a Torre Guaceto, alle dune incontaminate dopo Torre Canne, alle spiagge libere del Salento (tutte sempre più affollate di turisti mentre da noi abbondano miopi schiere di lettini vuoti).
    Si potrebbero elaborare piani che permettano un'integrazione tra le spiagge cittadine (che sono patrimonio nostro e dovrebbero essere libere) e i servizi a monte della (e non sulla) spiaggia per chi ne volesse usufruire. Starebbe alla bravura dei gestori, poi, attirare la clientela senza appropriarsi di un bene primario che tutti hanno diritto di godere gratuitamente in quanto già contribuenti e cittadini.
    Chiamasi libero mercato, concorrenza: invece i nostri "imprenditori" sanno fare impresa solo, per non essere volgari, sfruttando beni e aiuti pubblici. Altro che Soviet...
    Ritengo, tuttavia, che sia difficile sensibilizzare in questo senso un'amministrazione che ha già dimostrato di trattare l'argomento in un'ottica esclusivamente clientelare, difendendo a priori chi ha deturpato con strutture non precarie la nostra costa per andare poi ad incassare voti qualche mese dopo: ricordo che nel giudizio TAR sulle strutture precarie il Comune non si è neanche costituito, spianando la strada ai ricorrenti, e siamo stati condannati anche al pagamento (noi, e non chi ci amministra) delle spese legali...
    Non so...vedo il futuro di questa città (che avrebbe nella sua meravigliosa costa un incredibile volano) con pessimismo, si baratta una programmazione di lungo termine e la salvaguardia paesaggistica ed ambientale con il ricatto di un lavoretto in nero e a 300 euro/mese per 8 ore/giorno per i nostri ragazzi-bagnini, sempre più precari, sempre più costretti a mendicare, a chiedere favori, invece di poter esercitare diritti e coltivare speranze.
    A 15 anni, in primavera, mettevo un paio di scarpe e filavo via correndo sugli spazi aperti e sulle spiagge da lido bianco a porto ghiacciolo.
    Tra 15 anni prevedo che da Lido Bianco (sul quale c'è già un incredibile progettino puntaperottiano...) a Porto Ghiacciolo si moltiplicheranno barriere e recinzioni e priveranno i bambini di domani di quelle corse libere che abbiamo conosciuto. Potranno solo guidare le loro bici nei 500 metri di pista larga due metri e tornare indietro, come i conducenti del tram...ma vivere vuol dire decidere di girare liberamente e non seguire i binari del tram, le recinzioni ed il cemento di tre costruttori e dei politici che li assecondano per tornaconto personale.
    Chi potrà permetterselo avrà attici con vista mare e ombrelloni in prima fila.
    La maggior parte, invece, dovrà almeno per un attimo svegliarsi dalla letargica apatìa e spiegare alle domande insistenti dei propri figli perchè "là non si può andare" o perchè "là non si può stendere l'asciugamano".
    Ernesto Mesto

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