Premetto che voglio bene a Nuccio Contento, riconoscendo in lui le caratteristiche di chi, come il sottoscritto, è cresciuto in un’epoca in cui la politica era una cosa molto diversa da quella attuale. Lo sforzo di attualizzare sogni, valori, ideali, coniugandoli con i propositi concreti da realizzare in una società cosiddetta “matura”, da un Sindaco di sinistra in una città di destra, è titanico, e può riservare delusioni di non semplice metabolizzazione. Che Monopoli sia di destra lo sanno ormai anche le mattonelle del borgo: quelle vecchie e quelle rifatte tre volte dalla nostra perfetta amministrazione. E su questa ormai vexata quaestio non è più utile spendere altre riflessioni, se non affidarsi a riti voodoo, esorcismi e stregonerie varie. Ma, signori miei, come direbbe lo sterminatore del PD, sentire che la colpa del tracollo è del Movimento 5 Stelle, mi sembra una tale bestialità, solo forse giustificata dall’eccesso di adrenalina accumulata da un pugile suonato. E’ come se, avendo scoperto un furto con effrazione in casa, si attribuisca la colpa non ai ladri, ma all’antifurto che non ha funzionato. Cioè 1820 voti incazzati di questa città sarebbero stati sottratti tutti al centro sinistra e non all’Invincibile Armata, e questa sarebbe una colpa? Se la conclusione è questa, oltre che essere un pessimo esercizio di autocritica, essa rivela ancora una incapacità di cogliere l’essenza e la natura del M5S, che è un movimento liquido, che si adatta al recipiente che lo circonda il quale, come abbiamo detto, è un recipiente di destra, e pertanto l’istanza di ribellione, per cercare di rompere il recipiente, (evidentemente finora inevasa), raccoglie consensi a sinistra. Cosa c’è da stupirsi? Allora cominciamo a chiederci perché gli incazzati (quelli che votano e quelli che non votano più) non vengono più nel nostro accampamento. Quel 35/40% che Nuccio diceva di aver previsto di raccogliere comprendeva un PD al suo peggior risultato di sempre della storia? Allora c’è qualcosa che non va. Non può Monopoli avere un partito erede della sinistra storica al livello di comparsa testimoniale. Qualcuno ha sbagliato e deve fare non uno, ma una decina di passi indietro. Questa miserabile deriva renziana, elitaria, condita da beghe personali e vendette trasversali! Che pena per il partito che fu di Barbarito e Matera, pochi professori e avvocati, ma tanti e grandi macinatori di consenso, coerenti e leali. Frantumate i vostri specchi di Narciso e convincetevi che la gente non vi vuole belli e forbiti, ma sudati e urlanti il vostro e il nostro sdegno, il vostro e il nostro orrore per una città mortificata da un’aggressione senza precedenti, dove si lanciano segnali preoccupanti alle giovani generazioni che tutto sia possibile con la tracotanza e la supponenza. Bene, a mio modesto avviso occorre ripartire da qui e cercare di ricostruire dalle fondamenta una sinistra nelle piazze, lasciando perdere i Social e tornando alla luce del sole; una sinistra che non faccia pubblicità delle proprie battaglie solo in prossimità delle scadenze elettorali. A cosa è servito salire sul palco 2 giorni prima delle elezioni, come ha fatto il dott. Sorino e inveire contro il deus ex machina della parte avversa, quando buona parte della popolazione forse neanche sa chi è e cosa fa Pasqualone. Ha suscitato il disturbo pari a quello di un moscone impazzito sul vetro del soggiorno. Chi ci ha pubblicamente informato durante questi 5 anni della vicenda Solemare, della Casina del Serpente, dell’Area Pagano, dei rifiuti, dell’inquinamento, del cemento che avanza sulle spiagge? Quante manifestazioni di protesta sono state organizzate? Quante marce, quante conferenze stampa? La città deve essere costantemente tenuta sul pezzo, aggiornata sulle porcherie in itinere. Non basta la pur ferma e necessaria opposizione fra le mura di Sala Perricci. Gli incazzati si raccolgono e si moltiplicano così. Riflettiamoci.
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