Stasera nel mio caminetto ho trovato questa lettera con un biglietto che mi pregava di diffonderla perché - c’era scritto - “Babbo Natale non ha molta dimestichezza con i Social”.
Pertanto provvedo a pubblicarla.
Cari bambini
quest’anno oltre a leggere le vostre bellissime lettere ho deciso di scrivervene una io.
È stato questo un anno molto brutto. Lo sapete bene, ve lo hanno detto tutti, a casa, a scuola, lo vedete ogni giorno quello che accade. Ebbene, anche io sono un vecchietto e, anche se ogni anno faccio un lavoro molto importante e faticoso, ho paura di ammalarmi e non potrei più portarvi i doni che chiedete. Perciò quest’anno ho chiesto un favore a Gesù Bambino. Oltre alle renne, mie amiche fedeli che da tanto tempo mi trasportano in giro per il mondo, ho chiesto che tutti gli animali della Terra mi aiutino nel mio lavoro. Perciò quest’anno i micetti, i cagnolini, i coniglietti, gli uccellini e i canguri, persino i cammelli e le giraffe (utili per i piani alti) vi porteranno i doni, ed io osserverò la situazione a distanza così come è giusto che sia. Anche quest’anno, se avete fatto i bravi bimbi (ed io sono sicuro di si), sarete accontentati. Però, in quest’anno così strano, devo chiedervi una cosa. A mezzanotte, se i vostri nonni non sono con voi, per qualsiasi motivo, fermatevi un secondo e pensate forte forte a loro. A quando vi prendevano in braccio e vi facevano il solletico, a quando vi compravano il gelato al cioccolato con il vostro muso e la maglia che diventavano marroni. A quando vi raccontavano sempre la stessa favola che però ogni volta era diversa. A quando vi spiegavano il significato di una parola in italiano o nel vostro dialetto. A quando vi accompagnavano a scuola e fermavano il traffico con le mani. A quando chiedevano a voi come diavolo funzionava quella specie di telefonino, o come si vedono le foto sul computer. E soprattutto a quando vi dicevano “sei il mio capriccioso tesoro”.
In quel momento, a mezzanotte, loro saranno insieme a voi, nei vostri pensieri e nei vostri cuoricini.
Ed anche in quelli dei bambini come voi, meno fortunati, ai quali Babbo Natale, cioè io, non riesco ad arrivare, perché ci sono le guerre e le malattie. Coraggio bambini, tutto passerà e ci rivedremo l’anno prossimo in un mondo migliore.
Buon Natale.
Il vostro Babbo Natale.