10.6.22

La felicità


Ricordo bene
quando m’è scappata di mano:
non mi ero neanche accorto
che si era addormentata
con il capino posato sulla spalla.

È facile abituarsi
alla sua presenza
negli occhi, nei gesti
nelle corse verso il mare.

Sei oltre, il tempo scivola,
hai un pass per l’immortalità
il tuo sogno è lì, puoi toccarlo
e ballarci stretto, hai il restart.

Non ti chiedi più dove sia
non ne hai necessità
sei immerso e la respiri:
non c’è domani
c’è solo e sempre il sempre.

Poi un giorno ti scappa di mano
e il concetto torna a tuonare
ti affonda la lama nell’anima
e pensi di morire.

Ma tu sei un poeta
e impari a morire spesso:
lei è scappata via
e ogni volta che credi
di riacciuffarla ti uccide.

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