28.7.22
Sulla cima del gelso
Il passo lento della notte
accavalla le gambe alla luna
e si distende nel brusio dei grilli.
La cintura dell’orizzonte
è una selva di lucciole.
La musica mi porta le tue mani
sei molto lontana
centimetri di desiderio
ma ti vedo sulla cima del gelso
ridi e spacchi la notte.
Le tue profondità
I tuoi occhi
confetti ambrati
trattenevano invasi
di lacrime resistenti.
Raccolsi quelle stille
cosmica rugiada
inanellai perle
di nudo fulgore
sul mio cuore
in fila le posai
così conobbi di te
le recondite stimmate
e la tua profondità
da vellicare per sempre.
Morbidi atterraggi
Il bacio
partirà dalle mie labbra
aeroporto di Mistral
decollando
su righe d’argento
tracciate nel succo di te
volerà su rotte intonse
cavalcando cirri
penetrando nembi
e ti chiederà permesso
d’atterrare morbido
tra dune e promontori
nella valle del tuo splendore.
Controvento
Controvento
è la direzione ostica
che sbreccia palmi,
divora tendini,
macera e ustiona,
poi affranca dentro,
premia i tuoi passi,
unguenta l’anima
e alla fine
ritrovi quel te stesso
nel mondo d’altrove
dove sapevi di essere.
Il gioco del mattino
Il mio gioco del mattino
arruffare la tua anima spettinata,
struccandoti di baci,
attendere voglioso
che il tuo sorriso
mi accenda il mondo.
22.7.22
L’ultima parola
Il poeta
s’innamora follemente
di una parola
pensando che sia l’ultima
ma poi
rivoltando le tasche
bucate dal dolore
ne trova un’altra
incastrata sul cuore.
19.7.22
Due rondini
Le sentivo già
sotto la copertina urlare
parole scorticate
ruvide di sangue rappreso
polpa viva
rabbia ed aria pura
notti di mille soli.
Ho racchiuso in me
questo inesploso dolore
volevo mi scoppiasse dentro
e sanguinare insieme con te,
correnti di un solo plasma.
E poi un sorprendente volo
sulle terre senza confine
dove tutto ha un colore
un suono di foglie
un canto di rose
un frenetico riaffacciarsi
al balcone della bellezza.
Mi hai così portato in viaggio
anima bambina
sulla giostra dei coriandoli
riportandomi indietro
nel tempo del non ricordo
quando c’eravamo già
con l’invisibilità dei corpi
e la materialità dei destini.
È pallido ora il cielo
mentre poso la valigia
e invidio due rondini
che continuano a giocare.
Pantofole
delle tue pantofole
smarrite sotto il letto
tornerei volentieri
a riscoprire il motivo
della tua distrazione.
L’orsacchiotto
piccolo piccolo
si nascondeva
il tuo orsacchiotto di pezza.
Non era da mostrare a tutti
ma solo a chi
era in grado
di portarlo con te
sotto ad un cuscino di stelle.
L’ora del silenzio
L’ora del silenzio
umetta l’aria d’attesa.
Lo sguardo si perde
assorto lontano
verso la Città Bianca,
e gioca con le curve
affusolate tra marina e colli.
Pare salire ai sensi
l’arroganza salmastra
e il coro triste dei gabbiani.
Una sirena ferisce la pianura
e zittisce per un pò
il mormorio della pace.
Mia amata rocca
placido fervore
del mio poetare vago:
sei vestita di luna e vento,
anima assiderata
ciglia di celeste malinconia.
Siedo sul tuo grembo
atavico dissidio
ruggine di un tempo
sporcato dal dubbio.
Infine mi sciolgo
fissando l’amore
che si scambiano
cielo e mare
toccandosi la fronte
nel giorno che muore.
14.7.22
Anime fuse
Con sussiego
scostiamo l’uscio
di un delicato sentire
vellicando tasti
armonici sfiori
che creano armonie
congiunzioni metodiche
che plasmano corpi
su anime già fuse.
Luna spenta
Sei l’eclisse
di una luna spenta
prima del sorgere.
Con le mani affannate
cerco di separare
le nuvole dal buio.
Ci sei - nel tutto -
e non volgo lo sguardo altrove.
11.7.22
Iperspazio di poesia
Sei ansa primordiale
dove sbuco incredulo
girovago di vuoti
sei vampa di peccato
scudiscio di tremori
bevo alle tue labbra
irrorate di sorrisi
amore mio
iperspazio di poesia
morirò nel tuo guscio
incastonato per sempre.
9.7.22
Il mio temporale
Assatanate e grondanti
ganasce di cielo perfido
alzano un sipario ciottoloso.
Burberi tuffi di nuvole
assecondano giochi di lampi
che stritolano il sole prono.
Tossicchia l’anima:
dalla baraonda di sensi
solo la tua luce è nuda.
8.7.22
5.7.22
Siccità
Siccità.
Arsura.
Secchezza.
Sete.
Fauci spalancate
di un tempo esangue.
Inaridite passioni
di anime barcollanti.
Cavità crepate.
Bombe di sole malato.
Talloni bruciati.
Umanità desertificata.
Indistruttibili castelli
di sabbia avvelenata.
Ci dirigiamo spediti
in Alta Uniforme
a completare il cast
di una comica micidiale.
4.7.22
Vieni *
Vieni
a passeggiare sul mio cuore
riversami tramonti
agganciami alle tue ali
fammi respirare
la brezza umida del mare
sublime commistione
al tuo sapore d’alga.
Vieni
a tenermi per mano
portami dove l’alba
ha separato i continenti
dove la luna
ha illuminato i tuoi occhi
dove danza la tua anima
tra gli anelli di Saturno.
Vieni
a rapirmi di carezze
a spiegarmi l’algebra
dell’amore universale
quello che piega gli equinozi
e compone - primordiale -
la colonna sonora delle maree.
Vieni
e trascinami con te
rotolando fra i girasoli
ubriacati dalla poesia
genuflessi al tuo passaggio
meraviglioso incidente
sulla strada della vita.
* Ispirata dalla hit di Ultimo: Vieni nel mio cuore
Il trenino colorato
Fermo
sulla mia stazione
arroccata sui monti
ho caricato
pacchetti di parole
su di un trenino
che viaggia
su binari di cielo.
Affàcciati
al fischio della locomotiva
vagoni colorati
riverseranno baci
contaminati d’alba.
Doni del mattino
Il mattino
mi invia bocconi di cielo
baci di nuvole
stralci e ghirigori
scrupolosi ricami
da infiorare rapito
sulle tue nudità
distese sul mare.
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