22.11.22
Per la piccola Sofia Sportelli
C’erano bandiere
e cravatte
c’erano tacchi
e medaglie
c’erano quaderni
e campanelle
c’era persino un crocifisso
che penzolava
da una parete di banalità.
Era tutto perfettamente in ordine.
Solo, per terra,
stonava
una bambola rotta.
21.11.22
Sei bella
Sei bella
di ferite aperte
e suture di sogni
di cristalli di pianto
e risa nello stomaco
sei bella
di fólgore e liquirizia
di polline e graffi
di sabbia chiara
e nude conchiglie
sei bella
quando voli scalza
rubando arcobaleni
da cucirti addosso
sei bella di nascosto
ma io ti so scovare
sei bella nel profondo
ma io ti riporto al sole.
Sei bella in segreto
e non lo dirò a nessuno
se si esclude l’universo.
La percezione del tempo
M’innamorai di te
quando mi ribaltatasti
la percezione del tempo
piantando un picchetto d’eterno
lì dove il tuo fiume
si fece mio mare.
13.11.22
A te
A te che mi curvi la luce
artiglio di stelle cadenti
diagramma esponenziale
del mio bailamme emotivo
disegnerò fontane di zaffiri
con le tue lacrime bollenti
stenderò tappeti di ginestre
sotto le tue danze tribali
farò talismani dei tuoi boccoli
bacerò gli orli dei tuoi silenzi
scalerò la schiena delle tue paure
flirtando con i millimetri
drogandomi di epidermide
fraseggiando di stupide follie
in te
dentro te
fuso in te
chiuso a chiave
in un sogno di donna.
Fango
Chiese sconsacrate
le mie scarpe
sporche di fango
mi affaccio
alle tue sopracciglia
aperte sull’orlo della notte
falene tristi
confabulanti
mentre l’essenza virtuosa
del tuo corpo
si fa sostanza
mi contorce il cuore.
5.11.22
Novembre
Novembre ha un alito cattivo
è ineducato nel suo andare
sporca le mani di tristezza
ti presenta il conto
mugola.
Cerco di blandirlo
di prenderlo sottobraccio
“dai su sono già cupo di mio
- siamo soci - in fondo.”
Ma novembre
ha una cadenza funerea
borbotta anatemi
ha veleno in saccoccia
passeggia sulle paure
fischietta.
Novembre ha un cancellino
che rotea spietato
sulla lavagna dell’estate
e ti convince ineluttabile
che sei solo un residuo
di un’illusione periodica.
Novembre ha il sapore
di quel giorno malato
quando Dio spense la luce
su di un amore mai esistito
assicurandosi che nessuno
avesse conservato
le chiavi dell’alba.
è ineducato nel suo andare
sporca le mani di tristezza
ti presenta il conto
mugola.
Cerco di blandirlo
di prenderlo sottobraccio
“dai su sono già cupo di mio
- siamo soci - in fondo.”
Ma novembre
ha una cadenza funerea
borbotta anatemi
ha veleno in saccoccia
passeggia sulle paure
fischietta.
Novembre ha un cancellino
che rotea spietato
sulla lavagna dell’estate
e ti convince ineluttabile
che sei solo un residuo
di un’illusione periodica.
Novembre ha il sapore
di quel giorno malato
quando Dio spense la luce
su di un amore mai esistito
assicurandosi che nessuno
avesse conservato
le chiavi dell’alba.
Onde affiancate
Miracoli
dietro la porta
della nostra casa
c’è un convegno di miracoli.
della nostra casa
c’è un convegno di miracoli.
Abbiamo perso
l’allenamento alla bellezza
che ci saluta e ci riconosce
ma noi non ci badiamo.
I fiori nelle aiuole
i cagnolini infreddoliti
i bastoni con i nonni
appesi alla saggezza
dei proverbi e dei dialetti:
tutto ci cammina accanto
in meravigliosi sottobraccio.
Ci occorre
la rivoluzione della semplicità
che riporti
il cappello della gentilezza
sulla testa del mondo.
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