Novembre ha un alito cattivo
è ineducato nel suo andare
sporca le mani di tristezza
ti presenta il conto
mugola.
Cerco di blandirlo
di prenderlo sottobraccio
“dai su sono già cupo di mio
- siamo soci - in fondo.”
Ma novembre
ha una cadenza funerea
borbotta anatemi
ha veleno in saccoccia
passeggia sulle paure
fischietta.
Novembre ha un cancellino
che rotea spietato
sulla lavagna dell’estate
e ti convince ineluttabile
che sei solo un residuo
di un’illusione periodica.
Novembre ha il sapore
di quel giorno malato
quando Dio spense la luce
su di un amore mai esistito
assicurandosi che nessuno
avesse conservato
le chiavi dell’alba.
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