22.11.23

Ho sempre tutto in ordine



Ho sempre tutto in ordine.
Sistemo il sole la mattina
fra due pensieri taglienti
e lui s’adegua sbuffando un pò.

Le persiane sbadigliano
con le bocche impastate
di foglie e di rugiada.

Il letto gigioneggia nell’attesa
di essere rimboccato.

Nello specchio qualcuno
mi osserva distratto
e un cucchiaino di jazz
si perde nel caffè.

Anche la polvere
sa come farsi trovare
e ride, la stronza.

Qualche poesia mi va stretta,
ma poi la stiro meglio.

Tutto ha il suo senso
nella giusta collocazione
fra stomaco e nervi.

Poi mi accade la sera
esaurita l’agenda
nei luoghi dell’inerzia
di tornare verso casa
con i pugni sul petto
chiedendomi perché
in quest’ordine sublime
manca tanto lo sgambetto
del tuo facile disordine
a farmi ruzzolare il cuore.

20.11.23

Recensione “Jupiter IRBM” di Beppe Stallone



Beppe Stallone, giornalista, collaboratore del “Nuovo Quotidiano di Puglia” esordisce come scrittore con una raccolta di racconti brevi intitolata “Jupiter IRBM”. In essa “non esiste un filo conduttore vero e proprio” dichiara l’Autore stesso, “essendo un contenitore di vari spunti derivanti perlopiù dall’attività professionale, ma anche da spaccati di vita più intimistica”.
In effetti dalla lettura, sempre gradevole, di questi testi ci sono evidenti tematiche traslate da cronaca e reportage frutto del suo lavoro, intermediate con cornici emotive che possono assumere risvolti talvolta thriller, talvolta ironici, talvolta di amare prese d’atto.
Tuttavia se si vuol estrarre un tema dominante, emerge certamente quello della complessità dell’umanità a ridurre le tensioni verso i conflitti, soluzione invece che, se fosse in mano ai bambini, troverebbe vie d’uscita molto più semplici e accessibili. Così è per la Guerra Fredda, rievocata nel racconto principale , “Jupiter IRBM” e in “Ù biliz” dove la famiglia di un bambino viene segnata da un’esperienza di criminalità e pentimento di un genitore.
In “Balaton”, altri fatti storici - la repressione della rivolta ungherese del ‘56 - sono lo sfondo di una bella e commovente saga familiare.
Particolare e intrigante l’incursione che l’Autore compie nella fisica quantistica, ne
“Tutta colpa dei neutrini”, vere e proprie “schegge” di scrittura aforistica, dove si immagina il permanere della vita in forma non visibile, al termine di quella terrena, sotto forma di fasci di particelle, pensanti e senzienti. Iconiche, sono inserite rievocazioni delle tradizioni religiose popolari dell’approdo della zattera della Madonna della Madia a Monopoli e la trasposizione onirica delle reliquie di San Nicola a Bari nel racconto “Nicola mio fratello”, in chiave quasi psicanalitica.
In conclusione, addentrarsi nella lettura di questa raccolta è un percorso mai scontato, poliedrico, istruttivo, per l’evidente approfondimento professionale di fatti poco conosciuti, spesso con finali inaspettati e vibrazioni emotive.
Un esordio promettente che apre le porte a possibili evoluzioni dell’Autore verso forme espressive più ampie come il romanzo, la sceneggiatura o anche la drammaturgia teatrale.

17.11.23

Stelle cieche



Le mie poesie
sono stelle cieche
affamate di luce,
traiettorie di alfabeti
orfane di gravità.

Le metto in fila
zingare tristi
in un cielo bugiardo.

Mi attardo ad origliare
il silenzio che addenta la gola.

3.11.23

Le cose semplici



Mi sono sempre piaciute
le cose semplici
le persone semplici
quelle che hanno
pensieri semplici
su argomenti complessi
che hanno poche
risposte semplici
ma tante tante domande
fuori dai libri
fuori tema
fuori di testa.

Tu mi facevi
tante domande
e leggevi le risposte
sulle labbra del cuore
tutte risposte
di cui sapevi la direzione
il vento
il sogno
che ti avrebbero portata
in paesi lontani.

E viaggiavamo
insieme
su barche di cartone
con ali ridicole
verniciate di silenzi
su nuvole di parole inutili
senza senso
perché
ci mangiavamo di parole
ad occhi nudi.

Eravamo
un miracolo semplice
bastava pensarci
senza sforzarsi
un miracolo
così semplice
che durò
la vita di una bolla
nel fiato di un bambino
che ti soffiò via.