L’anima si veste di tristezza
quando il sole si tuffa nel mare
e - scalza - su pavimenti d’ombra
rimira la porta del silenzio.
Lì in fondo a quel lenzuolo di cielo
vagano i nostri ricordi, senza bagagli,
sogni arruffati, desideri sudati
particelle genuflesse di preghiera.
Lì seduti su troni incastonati d’utopie
riposano vermigli sfilacci di passioni,
cupi rimpianti cavalcano rondini,
organi intonano melodie d’oltremare.
È lì che ci ritroviamo noi spiriti liberi
indocili, irrefrenabili, romantici,
noi cuori dispersi, piloti della fantasia,
noi irriducibili poeti dell’impossibile.