3.7.21

Il faro - dedicata ai miei figli Remigio e Valerio

 

Un giorno ti sveglierai
e ti sentirai diverso
un piccolo fiore divenuto tronco
in una foresta di giganti.

Avrai una domanda
e cercherai la mano
che ti correva sulle spalle,
ma sarai solo sugli scogli della vita.

Allora sii faro
nelle notti senza luna
quando l’anima s’infrange
e gli squali accorrono feroci
annusando l’odore del sangue.

Sii faro
per tagliare le nebbie del futuro
quel futuro in mano agli arroganti
agli intolleranti e agli indifferenti,
ai signori della morte.

Sii faro
per guidare le barchette indifese
spalanca le tue braccia di luce
nel tuo mare di accoglienza
ascolta tutte le lingue del mondo,
ma parla sempre quella della bontà.

Sii faro
alza il cono oltre l’orizzonte
proietta i tuoi sogni all’infinito
perché essi sfidino le tempeste
perché non si viva nel torpore
ma si lotti contro l’ingiustizia.

Sii faro
più e meglio di quanto lo sia stato io
troppo corta la mia portata,
il mio raggio intermittente
è inciampato nelle secche
e ha provocato naufragi.

Sii faro
lascia in penombra
ricchezza, fama e potere
sono mezzi e non il fine
domina i marosi dell’invidia
illumina i corridoi di felicità.

Sii faro
a testa alta, a cuore aperto
sii esempio e riferimento
alzati sempre in volo
ma tieni d’occhio la terraferma,
non farti mai spegnere la fiamma,
traccia sempre la rotta dell’Amore.

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