Un giorno ci svegliamo onda
sposiamo vento e rabbia,
scaviamo destini con cucchiai di sale,
ruzzoliamo in maestoso disordine,
padroni della vita e della gioia.
Un altro ci destiamo scoglio,
unti di tenacia sanguinante
ci lasciamo scavare
trincee di dolore
mosaici di cicatrici
ladri di spizzichi di sole.
Il versarsi di provvida bonaccia
è l’ansa del poeta
che libera gabbiani
a sorvegliare le maree
e i flussi del tempo che geme.
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