ignora la mia destrezza
e tenta la connessione
con pusillanimi recettori:
la Ragione ed il Buon Senso.
Abbaiano - loro -
ad una luna epicurea
che li gabba di luce.
Io viandante di alfabeti
m’aggiro in crateri illuminati
sull’Oceano delle Tempeste
dove affonda la tua ombra.
Sei dall’altra faccia
dove il Tempo non arriva:
il suo aratro è fermo
e tu continui a rifiorire
eterno bocciolo di rosa.
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