6.1.24

Lo scorpione



Penso a chi va per mare,
e a dritta
ha sempre un altro orizzonte,
a chi ha un’ala nascosta
sotto il cappello,
agli esploratori di sè,
ai minatori di carezze.

Penso agli affamati di sogno
a chi dorme
sotto i ponti dell’assurdo
ai matti che parlano
il linguaggio dei gabbiani.

Penso a chi viene punto
dallo scorpione della poesia
e non aspetta altro
che il veleno lo uccida.

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