12.12.22

Rinascite


Un giorno ti sei alzata
per scrollarti di dosso
parole acuminate
che rigavano la schiena
ecchimosi non suturabili
respiri di muffa
fuliggine di dolore.

Fragile manichino
ti sei afferrata nei gorghi
a una roccia sdruccia
nel crudo fiume
del cimitero delle ali
obitorio dei sogni.

Poi la brezza sulle mani
ha disegnato vita
su carta e corde
era la te raggomitolata
gonfia d’amore e sole
onda felice di schiuma.

Ora non cerchi più appigli
vai dolce sirena
vai a ridestare sensi
a tinteggiare crepuscoli
lasciami guardarti incantato
pendere dalle tue labbra di sogno.

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