morbida rotola succube
su ripiani stabiliti dal fato
incalzata da venti confusi
essa plana docile
impunta imbizzarrita
sciama nella folla
popola deserti.
Oh vita mia come foglia
alla mercé di pulsioni
contrarie ambigue
ferite da spigoli aguzzi
strappata all’albero nativo
per un’alba indocile
t’accolgano solerti sponde.
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