Librato sul limitare
vorticoso del dubbio
anelo dissolvermi
nebbia sanguigna
o ergermi impavido
alle frane del gelo
che plasma il tuo cuore
e svelarmi anima nuda
al cospetto dell’ovvio.
Nuvole sghembe
spazzano e spaiano
visi abbozzati
reietto mio cuore
aggrappato a raggi inerti
sublimo spasmi di sogno
la tua calda presenza
in una notte infinita
dove pullulano Elfi
danzano Naiadi
sfilano Camene
adagio nell’oblio.
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