unghie striate
raggi di velato tepore
sbavati da orli merlati
grottesca maschera di cielo
invito a genuflesso stupore
sussurrate vibrazioni
armonie d’incanto
cerco di vergare
spiccioli di futuro
versi sfrigolanti nebbia
il tuo profumo pervade
inebria la pianura sottesa
tu padrona dell’opaco
custode di freddi giacigli
mie biascicanti cellule
rotolanti vani sproloqui
vinte da prosaici fumi
afferrano i tuoi virgulti
porgimi salvifica mano
onirica Dea del silenzio
sfarina questo firmamento
di mestizia e di sale
regalami giocattoli d’alba.
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