Sommerso
da un silenzio vorace una voragine spettrale
in cui la ragione
rimbalza tra pareti aguzze
graffiata abrasa
la mia anima si sfibra
sfilaccia atomi di resa
mi trascino sul piano
della sconfitta ombrosa
avvolgendomi di polvere
e lacrime
provvidi unguenti
ma ti prego fai rumore
che venga dal profondo
dal covo della memoria
dal periplo dell’eterno
fammi percepire
una presenza nell’assenza
un picco sul monitor
di brutale splendore
fai un flebile rumore
che possa ridondare
tra valli raggrinzite
paesaggio lunare
dove cieco mi aggiro.
(*) Ispirata dalla canzone vincente - Sanremo 2020
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