18.2.20

Maestrale


L’aria rassodata
da frange rubino
screziato d’avorio
trattiene refoli
resilienti, tenaci
uncinati ad uno sbavo
di tempo soffuso

la tua ombra
emerge dal cerchio
paludato ove stremato
arginavo il dolore.

Ma da lungi s’annuncia
parto di rupi glaciali
imperioso irruente
scavalca gli indugi:

Salute a te
provvido Maestrale
principe dei venti
vindice di rassegnazione
sacro purificatore
dei vicoli del cuore

oggi volo
sui gracili percorsi
della memoria
il passo ritmato
inclino e raccolgo
folate d’ebrezza

portami sul dorso
del senso fugace
rigenera smorte cellule
alzami benigno
in cima al destino.

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