25 agosto 2019

Ondine - Il segreto del mare (*)



Sciamava la mia vita
lenta
una distanza
sfiorava le galassie

un concerto
umido e solenne
scuoteva la barca
zeppa
di gomene e tiranti
ingombra
di scrupoli e domande.

Inerte e spossato
rigido salice
scosso
da un maestrale triste
abraso, spietato
guardavo al buio
parlavo al silenzio
ignota la rotta.

Poi la rete
ha ghermito
cellule pulsanti
ha infiammato
annacquati sensi

ha scoperto
cicatrizzati vulni

ha barricato
tracimati alvei
ha spalmato
sapidi unguenti

ha spazzato
polvere e cenere.

Ti ho pescato nella nebbia
ti ho pescato dalla sabbia
urlo del mio torpore
anima del mio tremore

mi hai narrato
la novella storia
la mia vita sghemba
i miei sogni ribaltati.

Viva tu
emersa dalle acque
sfuggita alla ragione
avvitata alla mia rete.

Dolce tu
sogno dei miei sogni
ebbrezza delle mie follie
catena della mia libertà.

Fradicia tu
d'alghe e ippocampi
da stelle marine orlata
perla degli abissi
giaciglio di mille soli.

Trascinami nel tuo regno
strappami all'opaco
annegami di vento
frastagliami il cuore.

Siamo specie diverse
materia e antimateria
simbiotici DNA
alieni e terrestri
destinati a soffrire
irrazionalmente uniti.

(*) Dal film di Neil Jordan

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