non è giusto stasera
parlarti di me
franato su piccoli tormenti
se volessi occupare
una striscia fragrante
del mio cielo adombrato
ti parlerei di Ahmed
dei suoi occhi di perla
sgranati sulla schiuma
di questo cieco mediterraneo
vuole fare l’imbianchino
come il papà
che lo portava sulle spalle
porgigli una mano
dall’alto della tua luce
ti parlerei di Fadheela
della sua matita
disegna ghirigori infiniti
sulle palme delle mani
mani che vogliono costruire ponti
mani che vogliono stringere mani
ti parlerei di questo popolo in viaggio
di questa umanità che respira alga
di questa fuga dall’inferno
ti parlerei di questa terra
intrisa di cattiveria
strozzata di plastica
unta di vergogna
rinsavisci questa
insensata follia
ritorna a spruzzare bontà
firmamenti di pace
tranquilla sto bene
la mia è solo una stupida storia
se piango è per la tua luce
che tiepida sfarfalla
e accompagna la mia notte.
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