A volte ci sembra di vivere capovolti. Con i piedi immersi nel cielo e i sogni sottoterra. Ci sentiamo diversi, fuori posto, confusi. Le voci sono un mormorio indistinto, non leggiamo le espressioni di dileggio o compatimento sui volti della gente che scorre su tante gambe tutte uguali. Nessuno con cui parlare perché saremmo costretti a urlare. Nessuno da abbracciare, nessuno da amare. Poi, un giorno, da lontano, compare un sagoma alla nostra stessa altezza. Un’altra anima capovolta. Che ci sorride. E sorridiamo anche noi. Che ha gli occhi che parlano nei nostri occhi. Allora avviene che i sogni si sollevano da terra e i piedi sgambettano fra le nuvole. Ed il mondo è fra le nostre mani e possiamo raddrizzarlo per sempre.
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