Sono scaltri,
indocili,
premurosi e indifferenti
ruvidi e palpitanti.
Si celano
nell’odore di un caffè
o nell’aria salmastra
racchiusa tra due labbra.
Precipitano,
dopo strani,
incredibili percorsi:
solleticano la cervicale,
premono sul cuore.
A volte tolgono il respiro
e ti lasciano
ad abbrancare le ombre.
Sono i ricordi
che ogni giorno
spazzo via
dall’ampio cortile
dell’anima flessa.
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