Questo meraviglioso brano ha ispirato qualche verso.
Consiglio di ascoltare prima il brano e poi leggere.
I nostri baci
lenti umidi
esploratori di palati
aprono le danze
inanellano sospiri.
E iniziamo a vorticare
nel girotondo di umori
passo dopo passo
scaliamo peccati
più su, più in alto
ancora e ancora
fino al centro del sole.
E poi rallentiamo
ci chiamiamo e ci teniamo
occhi sulle guance
mani sugli istanti
cuori in sottofondo.
Ma la musica incalza
decolla, s’avvita, urla
siamo uno, siamo plasma
siamo parto d’estasi,
gangli di paradiso.
E poi di nuovo vinti
palpebre sazie
ci ritroviamo placenta
embrioni felici
nel nostro lago d’amore.
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