Correre è un verbo sinergico.
Viene coniugato
in feroce alchimia
tra i cunicoli più reconditi
dove s’incrociano
mente e cuore
polmoni e sangue.
Correre è credere
nello splendido miracolo
che si cela dentro di noi
soffocato e denutrito
dalle miserie della vita.
Correre è cercare sè stessi
quando ci troviamo
in fondo al pozzo
e ci strangola la luce.
Correre è come scrivere
poesie senza fine
quando arrivi e raggiungi
te stesso sfuggito al dolore
e ricominci una nuova storia
dai primi passi, dai primi versi.
Io correrò
fino alla fine del tramonto
quando l’ultima poesia
incendierà il mio passo
e scalerà le stelle.
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