Mille coincidenze
agganciano in volo
la tua parvenza muta,
e brandelli di pensieri
confliggono latenti
mentre atona mi sezioni
con chirurgica indifferenza,
autopsia dell’anima.
Accarezzo ombre
percorrendo le curve
della tua assenza urlata
fine persecutore
dei tuoi rifugi segreti,
incessante obbedienza
alle sensuali movenze
delle tue divine cellule.
Sfoglio petali assurdi
dai tuoi desideri fioriti
mentre danzi ninfa giocosa
nuda d’essenza di sogni,
vestale d’ineffabile sostanza
grimaldello della mia prigione.
Scivolo infine, succube,
su pendii zuccherini
dove mi assolvo impenitente,
inginocchiato al tuo fulgore,
oasi di travolgente veleno,
unica ed ultima scialuppa,
giaciglio della mia tempesta,
guscio di sole infinito.
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