29.9.20

La collina dei miraggi

Quando l’autunno 
sferza il viso
della mia collina
ritorce la ferita
tra macchie sempreverdi
immote mai dome
e affonda la lama
gelido staffile
come questo maestrale
spettina di nubi
dietro il cerchio lunare
il tuo assurdo sorriso.

Avevo imparato
a rincorrere i tuoi voli
pure propaggini di sole
trionfo delle mie ali
òmega e nirvana,
bacio d’estasi,
vaga stella dell’Orsa,
dove sei finita?

Precipitata in oblio
falso spietato miraggio...

A terra resto
curvo di domande
nudo di silenzi.

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