Hai passeggiato ancora
nei miei sogni ruvidi occhieggiando liquida
tra rami di melo:
chiedevi che t’afferrassi
stringendo il tremore
del tuo fuoco sensuale.
Ti ho morso selvaggio
fino in fondo all’anima
dove il sapore grondante
intonava concerti zuccherini
spalmati su labbra invadenti.
Abbiamo accelerato sintonici
al ritmo di esplosive movenze,
ruggendo d’estatiche bolle,
unendo cellule primordiali
noi - un’unico canto di Naiadi.
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