Ero frondoso
orgoglio d’ombra rifugio d’ali stremate
braccia protese
verdi d’intenso pudore
possanza ambrata di sole.
Il cielo invidioso
mi scatenò il fuoco:
vibrai di secco tremore
mi denudò cinico,
ma non ebbe gusto
a vedermi sconfitto.
Ora nudo sto ancora qui
e il cielo morde rabbia
lo saluto ad ogni alba
cantando alla vita.
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