22 dicembre 2007

Nuovo settimanale

Benvenuti. Benvenuti in questa landa desolata in cui da tempo immemore non conosciamo più il valore dell’informazione, in cui impazzano solo megafoni assordanti che sbraitano e stuzzicano le morbosità più becere ed ottuse del nostro sottoscala culturale. Benvenuti perchè ormai quantità e qualità delle notizie hanno preso strade diverse e fuggono sul piano cartesiano in direzioni divergenti. Benvenuti perchè fermarsi, darsi una calmata, ragionare sulle cose, con garbo e rispetto per tutti è messaggio di civiltà. Benvenuti perchè dobbiamo ritrovare il gusto di parlare di politica, di sport, di cultura, di spettacolo con saggezza e pregnanza, con volontà costruttiva ed anche con polemica ma mai sterile e qualunquista. Benvenuti perchè il giornale deve essere “uno di noi”, deve fare “crocicchio” per strada, darci stimoli di discussione, ironizzare e dissacrare, pungere e bacchettare, indagare senza molestare, svelare senza offendere. Benvenuti perchè (chissà?) forse riusciremo a crescere, finalmente. Benvenuti e...coraggio! perchè ora viene il difficile! L’obiettivo, credo di intuire, non è solo o soprattutto il neutro raggiungimento di un BEP (Break Even Point) dove massimizzare tiratura, pubblicità e gradimento, ma il lento e progressivo cuneo nel nocciolo duro di una educazione alla lettura di un pubblico disabituato, diffidente, distratto, con il traguardo di un riscatto globale, che faccia storia, dejà vu di quello memorabile nei confronti di Carlo V del 1530. Utopie? Forse, ma è proprio l’abitudine a poterne fare a meno che costituisce una delle nostre prime cause di mortificazione ed avvilimento... Auguri!