6 marzo 2008

Un'idea: Monopoli a Sinistra!

Mutuando un noto motto dei monaci benedettini “memento mori” – ricordati che devi morire – sono abituato, ormai da tempo, a ripetermi quotidianamente “ricordati che sei comunista!”. Questo perchè, galleggiare in questa palude in cui imperversano mercato ad oltranza, guerre giuste, oppressione legalizzata, razzismo strisciante, mortificazioni dell’ecosistema, accantonamento ed indifferenza verso il lavoro che uccide, è diventato difficile. Soprattutto è diventato più difficile da quando qualcuno ha cominciato a pensare che questi sono spiacevoli incidenti di percorso, ineluttabili effetti collaterali, dazi da pagare alla crescita, acme adolescenziale del neo-riformismo del terzo millennio. E’ divenuto difficile perchè ti senti un pò fuori posto su questo rutilante pianeta che ti ospita, perchè sei perennemente off-line su una chat ultra-veloce, perchè vedi le stesse facce che vent’anni fa dicevano di essere il nuovo ed oggi invece pure, perchè ti senti visitato con curiosità come al museo e ti senti deriso con perfidia come allo zoo. Perchè non vedi neanche più i quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, perchè non c’è più il bar ed il mondo sta bene così, chissenefrega. Ma poi ti accorgi che dentro di te c’è ancora la luce: è fioca e asfittica ma c’è, ed è rossa come piace a noi. E ti ritorna prepotente la speranza, perchè essere comunista oggi è come camminare sul lago di Tiberiade: se ci credi ce la fai. Perciò alitiamo ancora su questo sacro fuoco che ci scoppietta dentro. Mi piace questa speranza che si chiama Cecilia Matera. Mi piace il suo coraggio, la sua dedizione, la sua testardaggine. Mi piace la sua vicenda politica che parte dal basso e affianca i nostri compagni ed il nostro più alto riferimento: gli operai e i bisognosi. E’ perciò nello spirito di assoluta e disinteressata volontà di collaborazione che mi permetto di sintetizzare qualche riga di contributo (non risparmiando qualche critica alla corrente gestione della cosa pubblica cittadina), a quello che sicuramente è un progetto politico di largo respiro che Cecilia ha approntato per amministrare la nostra città.

LAVORO: Sul tema del lavoro credo che, anche in relazione alle ultime vicende, vada intensificata l’attività di sorveglianza, per ciò che compete, ovviamente al Comune, sul rispetto delle norme della sicurezza nei cantieri e nelle realtà produttive. A questo proposito, credo che potenziando le attività di consulenza dello Sportello delle imprese e snellendo ulteriormente la burocrazia, il Comune possa dare impulso alla progressiva messa a norma delle attività. Nel contempo andrebbe a mio parere individuato e sviluppato l’avviamento di attività socialmente utili con le quali offrire servizi ora carenti alla cittadinanza ed un reddito di sostegno a giovani in attesa di occupazione ed anziani volenterosi. Un volano importante forse trascurato a mio giudizio potrebbe essere il rilancio dell’artigianato. Agevolazioni e facilitazioni sui permessi e le licenze potrebbero anche in questo caso dare un impulso importante al settore.

PORTO: Capitolo a parte merita l’argomento della riqualificazione e valorizzazione del porto nei suoi tre aspetti: commerciale, peschereccio e turistico. Va definito una volta per tutte che cosa si vuol fare, se vale la pena puntare su tutti e tre gli obiettivi, (cosa che finora ha paralizzato tutte le scelte) o se constatato che non si ha la forza per farlo, rinunciare all’aspetto turistico per rivitalizzare quelli che per vocazione e tradizione sono stati i settori chiave del nostro porto.

AMBIENTE: Una priorità indifferibile è diventata la questione delle antenne all’Impalata. E’ uno scandalo che si sia consentita quella che definirei una “agopuntura micidiale” del dono più impareggiabile che ha fatto la natura alla città di Monopoli. E’ una vergogna che tutto ciò sia avvenuto nell’indifferenza generale di tutte le amministrazioni precedenti ed in presenza di una legge Galasso che dal 1985 considera la collina come la spiaggia del mare! Un governo della città degno di questo nome deve avere nella sua agenda lo spostamento delle antenne in altro sito senza “se” e senza “ma”. Fondamentale è a mio giudizio anche la istituzione del parco marino a Nord di Monopoli con una ispezione e divieto (con denunce per i violatori) degli scarichi chimici a mare. Necessaria anche una forte opera di sostegno alla realizzazione del parco della Lama Belvedere, rimasto colpevolmente in sospeso. Infine è da mantenere alta e costante la vigilanza sulla applicazione delle direttive regionali sugli accessi liberi alle spiagge. Su questo tema e sul turismo in particolare va detto che la sinistra deve farsi carico a mio parere della presentazione di un vero e proprio progetto alternativo di promozione e sviluppo. Va definitivamente chiarito che l’improvvisazione e l’aggressione selvaggia del litorale ai fini di uno sfruttamento incontrollato delle risorse naturali non va bene, non è civile e non è neanche utile. E’ necessario studiare un piano di sviluppo compatibile con la realtà geo-morfologica del nostro territorio che contemperi il rispetto dell’ecosistema, la valorizzazione del turismo e la libertà di accesso al mare senza nessun vincolo.

EDILIZIA: Sotto questo capitolo dovrei parlare del PUG, ma non lo faccio per un motivo: non sono tra quelli che hanno fatto del PUG un totem. Sono convinto che un moderno progetto di sviluppo edilizio corredato di normative all’avanguardia sia uno strumento utile e forse fondamentale per il futuro di una città. Ma la definizione sufficiente è: strumento. Come se ad un contadino avessero improvvisamente sostituito l’aratro con il trattore. Avrà un grande risparmio di tempo ed energia nel suo lavoro, ma è sempre la sua mano che indirizzerà le sementi, sceglierà le stagioni ed i periodi giusti per la raccolta, la potatura ecc.ecc. I problemi principali da affrontare riguardano la garanzia di assicurare un tetto a tutte le famiglie. Il mercato immobiliare in Italia e non solo, come dimostrano le vicende d’oltreoceano, è un mercato fortemente drogato che rende difficile l’acquisto o costringe a contrarre mutui onerosi e a lunghissima scadenza che tagliano considerevolmente i redditi dei lavoratori. Nella nostra città da decenni il mercato è bloccato da un oligopolio di imprese abituate a corsie preferenziali nei corridoi di Palazzo S. Francesco alle quali non si riesce ad affiancare una vera concorrenza perchè le piccole imprese edili sono strozzate dagli oneri fiscali e contributivi e non possono assumere lavori di grossa mole. Per inciso, assistiamo esterrefatti all’occupazione che sarà messa in atto sul litorale con il progetto SICIE: anche Monopoli avrà il suo ecomostro che per l’occasione potremmo denominare “Punta Laganà” ad imperitura deferenza del suo principale sponsor politico. Sento dire che il nuovo strumento urbanistico consentirà alle cooperative di incrementare e velocizzare le concessioni a loro destinate. Spero che ciò sia verosimile. Ad integrazione io credo che sarebbe possibile, porre in atto un progetto di profonda riqualificazione delle nostre stupende contrade, dotandole di servizi, illuminandole, portando acqua, gas metano e trasporti pubblici, di modo che esse possano ripopolarsi per tutti e dodici mesi l’anno, supplendo in parte alla carenza di aree abitative nel centro urbano. Quello che mi preme evidenziare però è soprattutto un’altra cosa. Nei dibattiti che ho ascoltato, negli articoli che ho letto, nelle opinioni che ho scambiato, c’è un grande assente: il sottosuolo. Possibile che nessuno abbia riflettuto che prima di progettare la Monopoli dei prossimi 30 anni, dovremmo concentrarci su quello che succede o potrebbe succedere sotto di noi? Non sarebbe il caso di fare uno studio serio ed approfondito che affronti il rischio idro-geologico del nostro territorio? Me lo chiedo da profano visti gli sconquassi che il maltempo provoca sempre più frequentemente e la tendenza nel futuro al cambiamento del clima e della piovosità.

LAVORI PUBBLICI: Insufficiente e confusionario, dal mio punto di vista, il bilancio della amministrazione in carica. Sembra che il gran desiderio di disegnare una iperbole nel suo percorso abbia distratto da esigenze primarie della cittadinanza e capovolto priorità che sono sotto gli occhi di tutti. Non si riesce a capire perchè si è dovuti arrivare alla fine della legislatura per vedere strade riasfaltate e solo nel centro città. Non si capisce perchè tutti i lavori pubblici vengano effettuati senza rispetto e attenzione per i disagi dei cittadini che sono costretti a circumnavigazioni assurde e senza indicazioni corrette. Non si capisce perchè sia imprescindibile rifare Piazza Vittorio Emanuele e perchè non costituisca urgenza un progetto di un grande parcheggio sotterraneo o ubicato in silos. Non si capisce perchè non si incentivi l’utilizzo di mezzi alternativi alle vetture per arrivare in centro come minibus elettrici e parcheggi riservati e custoditi per cicli e motocicli. Da stigmatizzare la povertà di piste ciclabili e servizi deambulativi per disabili su tutto il territorio. Su questo comparto c’è da lavorare molto ed in maniera totalmente diversa dal passato.

SPORT: Altro punto dolens. Orribile è l’aggettivo meno pesante che si può usare per definire il servilismo e la subalternità nei confronti della dirigenza della squadra di calcio. L’assessorato allo sport ha stabilito la sua sede nei locali della ditta Ladisa che ha catalizzato tutte le risorse logistiche e finanziarie di cui avesse avuto bisogno in tutte le forme occulte o palesi che fossero, mentre la città, i nostri ragazzi, i tanti praticanti le attività sportive minori e giovanili continuavano ad utilizzare impianti insufficienti, pericolosi se non inesistenti e costretti ad emigrare. Ricordiamoci che educare allo sport significa arricchire una grande parte della personalità e, personalmente credo che incentivare la pratica di attività più popolari e meno milionari come l’atletica o il rugby mediante impiantistica adeguata possa aumentare il livello generale di civiltà di un paese.

CULTURA: Un plauso va fatto al grande lavoro fatto sotto l’egida di Michele Suma. Bisogna continuare su questa linea individuando quei grandi e piccoli “contenitori” che mancano a questa città per fruire di tutte le opzioni a disposizione: penso oltre al teatro, alla musica lirica, al cinema all’aperto, e per i nostri ragazzi costretti a fare pericoloso pendolarismo notturno, anche a spazi di raccolta urbani per ballare, ascoltare musica dal vivo ecc. Un primo passo urgente credo che l’amministrazione debba fare per evitare la chiusura del Visconti e mediare possibilmente tra le parti in lite. Un progetto di riqualificazione dell’Estate Monopolitana, già in parte avviato con la Ghironda sarebbe un bel fiore all’occhiello.

BILANCIO: So che molto è stato fatto sul piano della ristrutturazione del debito, però bisogna fare molto anche su quello della ristrutturazione delle entrate e intendo il censimento dei beni comunali la cernita degli affitti, l’evasione delle tasse comunali ecc. Credo che molto ancora vada fatto sul controllo della qualità della spesa. A questo proposito vorrei che si rilanciasse l’idea del “finanziamento mirato” che sta alla base del funzionamento dei B.O.C. (Buoni Ordinari Comunali) con i quali si propone ai cittadini di investire una somma che viene remunerata a tassi “politici” più convenienti per l’Ente di quelli dei mutui, con l’impegno preciso e formalizzato di utilizzare tali depositi per il finanziamento di opere o servizi di pubblica utilità ben individuati e circostanziati. Tali risorse sarebbero una boccata salutare di ossigeno in fasi di recessione e stretta monetaria come l’attuale.

In conclusione voglio dire che al di là di quello che sarà possibile o augurabile realizzare resta fermo il proposito che dobbiamo dimostrare che la sinistra è capace di governare e di farlo bene: Nichi Vendola ha fatto da battistrada. Non abbiamo bisogno di mèntori o di cocchieri presi a prestito, siamo capaci ed orgogliosi di andare da soli. Comunque meglio soli, visto che qualcuno ha scelto di accompagnarsi a rappresentanti di confindustria e generali a quattro stellette: peccato che sia sfuggito Luciano Moggi, ma per candidare Camillo Ruini per fortuna, c’è ancora tempo. I sorrisini ed i commenti aciduli di chi ci chiama “conservatori di sinistra” ci lasciano da una parte indifferenti e dall’altra orgogliosi. Orgogliosi di avere conservato dentro di noi quella fiammella che alimenta un sogno. Un sogno che a Monopoli si chiama Cecilia Matera, una donna fra le tante, perchè noi non abbiamo bisogno di stabilire quote rosa con improbabili e faticose proporzioni da calcolare. Noi comunisti abbiamo da tempo imparato a batterci perchè la Storia risarcisca totalmente il suo debito secolare nei confronti delle donne, come nei confronti degli oppressi e degli umili ad ogni latitudine del mondo. Grazie Cecilia ed in bocca al lupo!