29 agosto 2013

TARES & Co.



Tra tutte le imposte che oggi gravano sulla testa dei cittadini, forse quella percepita come più iniqua e vessatoria è non tanto la famigerata e sbandierata IMU, ma quella che dovrebbe coprire i costi dello smaltimento dei rifiuti, ex TARSU ora TARES. Tale repellenza si manifesta ancor più nella cittadinanza monopolitana, costretta ormai da anni ad assistere impotente a indecorosi e vergognosi spettacoli d’inaffidabilità, inefficienza, malcostume e incompetenza sia da parte della municipalità affidataria che delle ditte appaltate. La novella TARES, come la ex TARSU, fa parte delle c.d. “imposte di scopo” che si affianca alla ISCOP (destinata alla realizzazione di opere pubbliche), il cui gettito dovrebbe coprire il servizio di raccolta e differenziazione dei rifiuti, nonché la fornitura dei “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi. Non è difficile immaginare i pensieri dei nostri concittadini che stanno ricevendo in questi giorni gli avvisi di pagamento relativi all’imposta in questione, per ora allineata alla TARSU, ma con una promessa di un lauto conguaglio a marzo 2014: si va dal sorriso ironico, alla smorfia dolente, passando dall’invito a fare un viaggio in un paese lontano ai responsabili di questo scempio, al desiderio di strappare e gettare tutto….ma dove?? In che giorno? A che ora? E’ un cabaret e ci sarebbe da ridere se le nostre tasche non fossero ormai stremate dalla crisi. Mentre i rifiuti ci salutano allegramente nei nostri puzzolenti itinerari da città turistica, offrendo sollazzo e proliferazione a fauna variegata e persino esotica, altri comuni, anche a noi vicini, senza pavoneggiarsi con Bandiere Blu low cost o effimere vocazioni, si fregiano, a ragione, di essere fra i più virtuosi d’Italia nella raccolta differenziata. Parliamo di Rutigliano, ad esempio. 18.700 abitanti, percentuale della RD 78,72%, 364° nella classifica assoluta nazionale, ma secondo nell’Area Sud Italia per i comuni al di sopra dei 10.000 abitanti. (Fonte Legambiente www.ricicloni.it). Il servizio è affidato alla locale ditta Vito Gassi di Carmine Esposito & C. Sas che è partita da un 56% del novembre 2011. La raccolta è “porta a porta” e, prima di iniziare il servizio, la cittadinanza è stata compiutamente informata da dei “facilitatori ambientali”, giovani a cui è stato affidato il compito di istruire a domicilio le famiglie e gli operatori commerciali. Insomma siamo in presenza di qualcosa che funziona e che qui a Monopoli per ora è solo fantascienza. La funzione e la valenza stessa dell’imposta di scopo sono, di fatto, state disattese. Per questo motivo non sarebbe male che, qualora ciò si verifichi, ai Comuni inadempienti e recidivi venga previsto un sistema sanzionatorio che arrivi anche al commissariamento “ad acta” dell’Ente e che si accertino civilmente le responsabilità manifeste di amministratori e ditte appaltate.

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