La mia reinterpretazione:
Un giorno malaticcio
di un febbraio informe
mentre camminavo
su una strada
acciottolata di pensieri,
scalciando parole mal viste,
mi sono voltato indietro
richiamato nel dubbio
dalle mie stesse scarpe.
E ho guardato le cose
con le loro anime lasciate,
ciò che ho amato e perso,
ciò che continuerò ad amare
le sconfitte illuminate,
e le vittorie oscurate.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio
con in saccoccia gli sbagli
le tentazioni e gli inganni.
Solo io ho camminato
su questa polvere di eventi
e tutte le volte
che ho travolto qualcuno
ho chiesto perdono
fuori e dentro di me,
molto dentro di me.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio
con in testa la vita
e la voglia di sogno.
E ora sono qui
non manca molto ormai
in alto ci sono stelle sconosciute,
mondi fantastici
e sono grato a me stesso
per la strada che ho percorso
amando, soffrendo,
ferendo e ferendomi.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio.
mentre camminavo
su una strada
acciottolata di pensieri,
scalciando parole mal viste,
mi sono voltato indietro
richiamato nel dubbio
dalle mie stesse scarpe.
E ho guardato le cose
con le loro anime lasciate,
ciò che ho amato e perso,
ciò che continuerò ad amare
le sconfitte illuminate,
e le vittorie oscurate.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio
con in saccoccia gli sbagli
le tentazioni e gli inganni.
Solo io ho camminato
su questa polvere di eventi
e tutte le volte
che ho travolto qualcuno
ho chiesto perdono
fuori e dentro di me,
molto dentro di me.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio
con in testa la vita
e la voglia di sogno.
E ora sono qui
non manca molto ormai
in alto ci sono stelle sconosciute,
mondi fantastici
e sono grato a me stesso
per la strada che ho percorso
amando, soffrendo,
ferendo e ferendomi.
Ma sono stato io
e l’ho fatto a modo mio.
Meravigliosa ❤️
RispondiEliminaCome diceva Borges: “Il dubbio è uno dei nomi dell’intelligenza.”
RispondiEliminaI tuoi scritti, Ferruccio, sono arguti, spesso ironici, sempre di piacevole lettura.