22.10.22
Attese
Ti aspetto
con la tua furia
e la tua dolcezza
con le tue dedizioni
e i tuoi abbandoni
come lo scoglio attende
i capricci delle onde
e dedica fradicie poesie
alla sabbia ed alla schiuma.
Fazzoletto di luna
un bicchiere col tuo rossetto
un collant perduto sul divano
e poi tienimi per mano
sotto i guanciali
rimboccami le coperte di sogni.
Cento rose rosse
Cento rose rosse
per una transeunte bellezza
non valgono
quanto un fiore di campo
per la breccia senza tempo
che hai aperto nella mia vita.
Graffi
Ho un graffio rosa
sul petto
che non ricordavo;
forse fu quando
cercai di legare
il tuo aquilone
alla mia felicità.
Salvezza
Avanzare invisibile
in desertificati tormenti
tra cumuli ingombranti
d’immondizia verbale
e carnali falsità.
Scavo nel nulla cosmico:
ti riporterò alla luce, amore.
Dissetami di meraviglia.
11.10.22
La memoria della polvere
Un semplice atto domestico - spolverare - non immaginavo potesse essere così ridondante. La polvere si accanisce sui mobili come i ricordi alla nostra memoria. Pervicace, subdola, sadica a volte. Passi e ripassi ma lei t’inganna con un’evanescenza da prestigiatore. Anche se usi quegli aggeggi che promettono miracoli, in realtà lei prende solo un Uber e si sposta da un’altra parte.
Poi la vuoi gabbare alleandoti col sole che la svela come quella speciale luce blu che agisce con gli spiriti. Se ti concentri puoi sentire le grasse risate che si fa giocando nei fasci rotondi illuminati.
Così ogni giorno tentiamo di spolverare la memoria. Quando la mano si posa su oggetti che hanno una storia di cumuli disordinatamente celati, scatta un interruttore che apre un circuito che ritenevi disattivato. Invece è vivo, tra ossidi e ruggine, risponde ancora al contatto.
Le due inutilità sono in simbiosi.
Potrai passare e ripassare milioni di volte accuratamente in quel labirinto di cellule nervose. Ti colpevolizzerai pensando di non essere stato sufficientemente scrupoloso l’ultima volta. E ripeterai lo stesso gesto, andando più a fondo, premendo e scavando.
Ma la volta successiva li troverai ancora tutti lì, i ricordi.
A parlarti del segno che hai lasciato e del sogno che hai perduto.
3.10.22
Ottobre
Ottobre ha una scopa in mano.
La sua missione
è rendere inoffensivo
il vento e il suo seguito
di foglie e screzi malinconici.
Ottobre è pazienza,
virtù del silenzio,
pacificazione.
Al mattino
trascina con sè
un sole indeciso
piangendo sui parapetti
per uno sforzo atavico.
Ottobre ci vuole amare
al di là della solitudine
dei fiori recisi
delle mani separate
delle guerre e dei bambini
dei figli senza futuro.
Ottobre in fondo
è come noi:
geneticamente triste
magicamente umano
profondamente giusto.
Esiste un bordo
Esiste un bordo per tutte le cose.
C’è n’è uno per il cammino
dove il passo s’attarda
per lo sguardo
dove la palpebra s’arruga
per la lama
dove la mano s’arrischia.
C’è un bordo per il foglio
dove la scrittura s’aggrinza
s’accorcia, s’ingorga.
E c’è un bordo per il pensiero
che s’affolla e s’intorbida e s’arrocca
crèpita e si strugge.
Rattrappito nel grumo dei sogni.
27.9.22
Dedicata ad Hadis Najafi
Sei libera, finalmente.
Sciolti i capelli
al sole della rivoluzione
sei volata oltre le sbarre
con uno sberleffo di vento
ai carcerieri della bellezza.
Hai spiegato al mondo
la forza delle donne
gentile come una farfalla
piantata come roccia
nel cuore della verità.
Hai strappato il velo
col pugno teso:
ti accarezzano ora
le mani dolci del futuro
figlia, mamma
compagna, amica
fiore rosso del nostro
spoglio giardino.
Se tu fossi libro
Se tu fossi libro
saresti Bibbia del mio suicidio
mappa icastica
per le porte degli Inferi.
Ti sfoglierei lento
inseguendo quell’odore
di carta muschiata
che penetra gli alveoli
e brucia la mente.
Sottolineerei le grinze
che s’appropriano degli angoli
la danza delle virgole
l’amplesso degli ossimori
la panacea delle metafore.
Ti visiterei a salti
altalena dei capitoli
giostra di paragrafi,
cancellerei ogni indice
perché non ci sia mai fine.
Ti riporrei delicatamente
in piedi, in alto
sui ripiani più dolci
sulle mensole colorate
per riprenderti e riscoprirti
ogni volta misterioso
ogni volta capriccioso
il mio libro dell’amore infinito.
Schiudimi
Schiudimi.
Sarò l’ombrello
che proteggerà
le nudità del tuo pianto
che scorre come linfa
nelle mie vene abrase
traccia solchi di vetro
sulle mie guance corrose
e mi ritrovo a bere
nell’eternità del tuo mare.
11.9.22
Patetico
Patetico.
Brandisco il cencio
scrupolosamente adatto
troppo perfetto
con quel biancore artefatto
pungente
come la balestra di Robin.
Patetico.
Quel letto e quella sedia
liberati dalla polvere
che spero sempre
si porti via con sè
il passato gravoso:
ma è lanugine
sberleffo perverso
ritorna
oggi o domani
fra due minuti o anni
ritorna.
Patetico.
Mi faccio sbugiardare
da questa nuvola grezza
- ma insisto non si sa mai -
mi abbandonerà un giorno
questa polvere abulica
oziosa, parassita
che ricopre sguardi,
miscela smorfie,
rimbrotti e slanci
e mi rimette in mano la penna
che prende in giro il tempo.
Buongiorno al femminile
Buongiorno alle sognatrici
alle operaie dell’alba
alle madri affannate
buongiorno alle poete
a tutte le artiste
dalla mano delicata
dal cuore caracollante
buongiorno alle amanti
tradite sole deluse
buongiorno alle violentate
alle schiacciate, alle sole
buongiorno alle grandi menti
che camminano in piccole scarpe
buongiorno alle ribelli
alle rivoluzionarie
alle combattenti.
Buongiorno a tutte voi
uniche, raggianti, essenziali
diametro universale
di un mondo
che non vuole arrendersi.
La vita nascosta
Quando ti sembra
di essere solo
svegliati,
cammina
e fai bene attenzione.
La vita è furba
vuol essere scovata:
hai un marciapiede
meraviglioso
da ammirare
sotto le scarpe.
Gradito raggio
Il mattino ora
si lava le mani
nella boccia umida
che la notte lascia
allontanandosi
furtiva.
Respiro
i pensieri appallottolati
nelle tasche assonnate
grato a quel raggio
che sfugge all’assedio.
Settembre
Settembre
è delicato con l’estate
non la strattona
non le scompiglia i capelli,
l’accompagna con garbo
le conserva i ricordi,
l’abbronzatura e gli amori
in batuffoli di nuvole.
E io vedo la sera
arrossire più presto
quando il mio pensiero
aggancia il tuo
e insieme si coricano
fra le lenzuola della notte.
è delicato con l’estate
non la strattona
non le scompiglia i capelli,
l’accompagna con garbo
le conserva i ricordi,
l’abbronzatura e gli amori
in batuffoli di nuvole.
E io vedo la sera
arrossire più presto
quando il mio pensiero
aggancia il tuo
e insieme si coricano
fra le lenzuola della notte.
Il doganiere
Quando mi spinsi
per la prima volta
nel mondo dell’altrove
uno strano fagotto
mi premeva il petto.
Il doganiere alato
mi chiese
se avessi qualcosa
da dichiarare.
“Nulla di importante”, risposi.
“Solo cento poesie d’oro
recuperate da un pozzo
pieno di lacrime e tempo perso”.
“Allora è la porta giusta per l’altrove”,
disse il doganiere
e mi fece passare.
30.8.22
Ti accolsi
Ti accolsi
nuda d’inutile semantica
desti voce cristallina
a suggestioni sciamaniche
con mirabili sfiori
cucisti olistiche poesie
che schiusero corolle
di multicolori incanti
così viaggiammo
su treni di nuvole
su barche di sogni
giungendo sfatti
alla fine dei tempi.
Fine agosto
La sera torna
ad abbottonarsi il colletto
mentre la luna
sale i gradini del cielo
con un mantello vaporoso.
C’è un’attesa
che addobba le cose
e acqueta i pensieri.
I silenzi
si accomodano
sulle panchine dei desideri.
Tutto è più calmo
nell’avanzare delle foglie
che intendono raccontarci
storie di amori scoloriti.
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