29.10.23

Sangue sulle parole



Il poeta
si consuma di parole
si onanizza per un desueto,
vaga per mondi
mordendo metafore
ossimori e fonemi,
si taglia le vene
per un’iperbole,
muore su ogni luna
che eclissa il suo amore,

ma sull’orribile mattanza
circumnaviga il Nulla
satellite disperato,
le parole sono meteore
schizzi di sangue
sul volto di Dio.

25.10.23

Rifugio



Notte umida
d’un ottobre inutile
le tue mani sagole
con cui annodo il senso
ghermente il profondo

m’alcovo fra i tuoi seni
ancillari penisole
innocenze rifrangenti
dove abbevero
purezze neonatali.

17.10.23

Autunno



Mansueto
è l’autunno
affine
sintonia,
mi si siede
accanto,
tutto
evanescendo
tutto
smorzando.

Restano
i contorni
mossi di pioggia
che non cerco più
di afferrare.

13.10.23

Il mondo chiuso fuori



Posare
le mani
sul capo
del mondo

ti amerò
nel solco
dei neuroni
impazziti
di luce e sangue

noi chiusi
in conchiglia
avvampata di mare
per sempre,
per mano,
per infiniti cieli.

9.10.23

Guerra, ancora




Le categorie di scorta
esaurite
sconfitte,
canovacci ruminanti
parafasie croniche.

La guerra
ha un palmare griffato
i tasti sulle teste,
somministra sulfamidici
e prepara la pace antigenica
per i pagliacci sui troni
che stiperanno il pianeta
nel loro portafoglio di sterco.

1.10.23

Il mondo dei Puri



Il mondo è dei Puri
quelli sul soglio
con l’indice congelato

i navigatori del senno
che ordiscono la trama
dei dimenticatoi

quelli che esortano
per il tuo bene
a differenziare i calzini bucati
insieme ai cuori logorati.

Io sono restato impuro
con una fanghiglia addosso
che è diventata una lavagna
su cui cerchio ghirigori:

sono il nome di una ferita
che amo vedere sanguinare.

29.9.23

Sognando le città



Si lo so
sono stupidi pensieri
quelli che mi vorrebbero
con te mano nella mano
saltare su una gondola
mentre Venezia trema
di freddo e solitudine
e saluta nella nebbia
gli ultimi gabbiani
abbracciati al tramonto.

Si lo so
sono banali pensieri
quelli che mi vorrebbero
con te cuore su cuore
ballare a Ponte Vecchio
mentre Firenze dipinge
su tavolozze di cielo
e recita a memoria
endecasillabi inventati
da poeti mai vissuti.

Si lo so
sono futili pensieri
quelli che mi vorrebbero
con te labbra su labbra
ridere al Colosseo
mentre Roma stornella
le sue filastrocche
alle rondini ed ai barboni
che si amano come noi.

Si lo so
ma mi basterebbero
anche pensieri più piccoli
con te luna negli occhi
camminare sotto il Castello
mentre Monopoli s’addormenta
e canta la ninna nanna
alle anime che si perdono
e sognano le città.

25.9.23

I due me



C’è un me
tentato dalla resa
con un cappello di cenere
e un cencio in mano
senonché
non c’è abbastanza polvere
in giro, nelle fessure.

Potrei scuoterne altra
anziché scrivere
versi maleodoranti,
versi con vermi
brulicati dal passato.

Si, sono tentato
di sospendermi il cuore
e mettermi in coda
con la ragione svenduta
al banco dell’usato sicuro.

Allenarmi ad alienarmi
coi polsi aggrappati ai bordi
di una Jacuzzi di cartone
chiudendo fuori
quell’inutile me stesso
che adora la pelle d’oca
e sbava sui tramonti.

Adagiarmi spossato
in un sonno depurato
da intrusi e majorettes
che sia un virtuoso training
placido scorrimento
di cerniere senza intoppi
dell’ultimo vestito sartoriale.

14.9.23

Culmine



Sublime
quel momento
al culmine
in cui ti tengo
in cui mi tieni
e si muove il mondo
il tempo, gli atomi,
il vento e le galassie
e alla fine
mentre rotoliamo
negli oceani
mi chiedi:
“ancora”.

Incastri



È un vaso di cristallo
il carcere di nebbie
in cui s’aggrappa
tenue allo scalare
la sagoma genuflessa
anima querulante.

È una resa sfiancante
allo scorrere del tuo corpo
che si fa brace
mio zenith, mio sangue
che circola all’infinito
nelle vene del tempo
fino alla foce dei sogni.

9.9.23

Grazie Lucio



È quasi il 29 Settembre
e sono avvolto nella mia solita
Giornata Uggiosa.

Rastrello i ricordi
cercando nuove Emozioni
e Penso a Te
che non sei stata certo
Un’Avventura.

Ancora Tu
fra i miei Pensieri e Parole
che rischiari e affondi
la mia vita
sulla Collina Dei Ciliegi.

Mi Ritorni In Mente
sempre e Comunque Bella
anche se ho promesso
a me stesso
che Vivró Senza Te.

Attenderò la primavera
che riporterà
I Giardini Di Marzo
quando potrò
alzare di nuovo al cielo
La Canzone Del Sole.

7.9.23

Incursione erotica



Sull’orlo dell’intuire
vagano sfilacciati sguardi
mentre aleggiano odori di carne,
la giugulare si fa imbuto
con la lingua intirizzita
che prefigura scenari di fuoco.

Attese di sangue accelerato
pompano sole in profondità
mani sfregate e frenate
amerebbero strapparti
in più parti da leccare.

Ma sorniona di sorrisi
spietati di voglie sospese,
tieni in campana,
godi della negazione
centellini, torturi di sete
il viaggiatore dei sensi.

Sarà infinita
l’esplosione di magma
che innaffierà l’apoteosi
del dominio delle volontà.

27.8.23

Le belle persone



Che belle
le persone che hanno sofferto.

Hanno la vita
stretta nei lividi,
gli avambracci gonfi
per sostenere gli sguardi,
parlano tra loro
un silenzio fuori moda.

Sono dietro le quinte
di un teatro decadente
non recitano, si defilano,
non si truccano, sono belle.

Hanno la forza
di mille farfalle,
la resistenza dei papaveri,
il fascino dei barboni
padroni del mondo sottosopra.

Che belle quelle anime
schiacciate e gigantesche,
umili, mai rassegnate.

Una fortuna sarebbe
incontrare una di loro
nei vicoli del dubbio
che ci spieghi
come diventare belli
guardando il dolore
dritto negli occhi.

16.8.23

Sogno agostano



I tuoi occhi
sono lampare claudicanti
su di un mare rabbuiato
dove ondeggiano
stanche gabbianelle.

Conosco quelle derive
che spingono al largo
e lentamente
portano al naufragio i sorrisi.

Dalla spiaggia osservo
e i miei sguardi
sono braccia di vento,
gambe di remi,
ansia di vele.

Ma è solo un sogno d’agosto.
Non c’è un battello
su questo mare immobile.

Le mie mani
tornano indietro
con la sabbia nelle maniche.

14.8.23

Arminieggiando (3)



Impara
dalla pazienza del sarto:
la tua vita è una tela
strappata in più punti:
impara a ricucire
con le dita nei tramonti.

Cammina piano
a piedi scalzi
scansando gli insetti
che ricamano le loro tane.

Dai loro da bere
perché hai ben presente
cosa sia la vita assetata.

Meravìgliati
dell’armonia delle pietre
levigate dalla pioggia
incastrate in tanti abbracci.

Infàtuati del disordine
sulle bocche delle lucertole:
se t’inginocchi alla sera
sentirai le loro poesie.

2.8.23

So che mi stai pensando



So che mi stai pensando
quando il vento
trattiene il respiro
e s’inchina al frinire di una cicala
annoiata del suo spartito.

Quando l’azzurro declinante
di quella striscia di mare
giaciglio sull’orizzonte
si pettina di bianco
come un amante brizzolato.

So che mi stai pensando
quando le foglie impiccione
fanno cento mulinelli
infilandosi nei pertugi
come chiacchiere di cortile.

Quando la tortorella
innamorata del sole calante
zampettando si ritira
e racconta favole al suo nido
che dolcemente s’acquieta.

So che mi stai pensando
quando le tende si scostano
per far passare la luna
che non chiede permesso
per accomodarsi nel firmamento.

E tu, tu stessa sei luna
prendi a sciabolate il buio
e spargi amore nel mio cielo
infinito amore nel mio cielo
perché solo d’amore si tratta
quando tu mi pensi.

1.8.23

Mi piaci così



Mi piaci così 
circondata di leggerezza
in sospensione sabbatica
con l’anima protesa in volo
tra icastiche dimensioni
e agili pulsioni.

Prego il tempo
di lasciare che ti guardi
fino ad abbacinarmi
per poi continuare a immaginarti
distesa nella mia cecità
fragrante della tua luce.

29.7.23

Il viaggio di Ulisse



Lasciai la tua alcova
dove fummo fuoco
abisso e cuspide
e andai per mare
eroe riluttante
di guerre immeritate.

Dovunque fui tentato
da morte rigenerante
e lussuria ingannevole
dodici terre
e dodici mari
spezzarono i miei anni:
solo un timone
fisso, eterno mi legó
mia Penelope nel vento
seguivo il tuo profumo.

Il ritorno da te
fu corda dorata
emiciclo di stelle
fusione di primordi
abitando in te
il senso del creato.



25.7.23

La casa dell’anima



La casa dell’anima di noi poeti
è un dedalo di vestiboli
con porte sbarrate dal caso
che ci ha tolto le chiavi.

Noi delusi
noi reclusi
noi compressi
noi repressi
noi confessi
noi…fessi.

Noi
che circumnavighiamo
il bordo delle cose
andando a fondo
proprio nel centro
dell’ingorgo.

Noi
che annaffiamo
di whisky e idrolitina
la cenere degli anni
siamo giardinieri inutili
maggiordomi di sogni.

18.7.23

I racconti dell’imbrunire



Già, i tramonti. Sono soggetti puntuali, fotogenici, ricercati e, in tutta onestà, se la tirano un pò. Pretendono il centro della scena e se non li evochi, non sei davvero coinvolto. Li infiliamo in tutte le salse - troppe - e loro a volte fanno i preziosi e si coprono di nuvolaglia fastidiosa. Può accadere di tutto al loro passaggio, ma noi, per comodità, ignoriamo ciò che non ci serve e raccontiamo il bello, il poetico, l’eterno. Raccontare. Io ho scelto l’attimo dilatato e diluito del tramonto per aprire delle parentesi fra le ore e liberare storie anormali. Perché le storie colorate di rosso fra quelle parentesi non possono che essere anormali. Perché non è normale nulla al tramonto. Vince l’amore, sempre. E se anche non vince, non capitola mai. Si rimette la giornata sulle spalle e ricompare al successivo, fantasmagorico, anormale imbrunire.