10 maggio 2020

Dopo la liberazione di Silvia Romano


Vorrei che i miei versi
fermassero la marcia
dei vili senza faccia
che schiumano rabbia
bombardano veleno
ignobili sanguisughe

vorrei che i miei versi
liberassero bellezza
sigillata dagli insulti
esplodessero d’amore
nella vuota pochezza
degli indifferenti

vorrei che i miei versi
fossero grimaldello
per coscienze umiliate
schiacciate vilipese

vorrei che donassero
ali d’argento fuso
ai cuori striscianti
sotto il giogo del Potere

vorrei che i miei versi
gonfiassero bandiere
di gioiosa libertà
vorrei che cantassero luce
nei vicoli dell’ingiustizia

vorrei che i miei versi
fermassero il tempo
e scrivessero nel cielo
un arcobaleno di pace

vorrei che fossero carezza
per coloro che sono fermi
ultimi passeggeri
del treno della speranza.

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