Van Gogh: Il giardiniere
“Stai tranquillo”, mi dicevano. E questa cosa, per di più, la leggevo da tutte le parti: sui biglietti dei baci Perugina e tra i versi dei poeti famosi. E forse avevo iniziato un pò a crederci.
Sarà così: Il Tempo ha le sue proprietà taumaturgiche.
“Arriverà ogni giorno come una brezza delicata e un pochino alla volta ti si sfocherà tutto”,
come quelle pellicole Super 8 che giravano sui proiettori decenni fa. E come succede per i “mantra”, la norma non vale per tutti, o forse per pochi o nessuno. Chissà.
Allora io ho provato ad immaginare il Tempo nelle sembianze di un abbronzato giardiniere che un giorno viene a far visita.
- Salve! Come va? Le serve qualche lavoretto?
- No guardi, non credo proprio.
- Sa perché glielo chiedo? Passo spesso di qui e ho notato che il suo terreno è da anni pieno di buche.
- Ha ragione. Ma non ho la forza e neanche tanta voglia, forse, di riempirle.
- Senta, io sono un esperto imbattibile in queste incombenze. Mi chiamano tutti - a volte m’invocano - per provvedere a ricoprire vuoti che, a parte l’aspetto estetico, possono divenire ricettacolo di indesiderabili conseguenze.
- Dice davvero? Lei ha così tali competenze da svolgere in modo semplice ed indolore questo lavoro?
- Assolutamente. Non se ne pentirebbe e mi ringrazierà per aver riportato il suo terreno nelle condizioni ottimali per andare avanti.
Dirò la verità, queste parole mi facevano riflettere. Un giardiniere di quell’esperienza avrebbe potuto fare al caso mio. Quelle buche sarebbero state riempite ed io non sarei stato più costretto a fare giri larghi ogni santo giorno, per scansarle e non doverle incrociare per poi stare a rimuginare.
- Va bene, accetto la sua proposta. Quando intende iniziare?
- Anche subito, se è d’accordo.
- Certamente, prima si incomincia e prima si finisce.
Pausa.
- Allora? Cosa sta aspettando?
- Eh! Mi deve dare gli attrezzi!
- Cosa? Ma che razza di giardiniere è lei? Si presenta senza attrezzi?
- Ascolti, per questo lavoro io ci metto la manodopera fatta di lentezza e accuratezza, non lascio fastidiosi residui, ma lei deve crederci davvero e fornire la necessaria collaborazione.
- Ho capito. E se io non avessi gli arnesi che servano allo scopo?
- Guardi bene. Ce li hanno tutti. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, se li procuri. Deve dimostrare che davvero ci tiene, altrimenti io non posso far nulla.
- Così lei mi sta dicendo che io, in fretta e furia, dovrei affacciarmi alla prima ferramenta e raccattare le prime cose che trovo? Mmmm…sa che le dico? Lasci stare quelle buche. Ormai sono storia e parte della mia terra. E poi, chi mi dice che se le facessi ricoprire non ne vengano poi fuori altre, meno profonde, meno perfette, meno vissute? No guardi, laggiù in fondo a quelle buche, scavando, è venuto fuori quello che sono ora, il vero me stesso.
- A lei la scelta, io le ho fatto la mia proposta. Mi stia bene.
- Arrivederci.
- Addio.
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