11.7.22
Iperspazio di poesia
Sei ansa primordiale
dove sbuco incredulo
girovago di vuoti
sei vampa di peccato
scudiscio di tremori
bevo alle tue labbra
irrorate di sorrisi
amore mio
iperspazio di poesia
morirò nel tuo guscio
incastonato per sempre.
9.7.22
Il mio temporale
Assatanate e grondanti
ganasce di cielo perfido
alzano un sipario ciottoloso.
Burberi tuffi di nuvole
assecondano giochi di lampi
che stritolano il sole prono.
Tossicchia l’anima:
dalla baraonda di sensi
solo la tua luce è nuda.
8.7.22
5.7.22
Siccità
Siccità.
Arsura.
Secchezza.
Sete.
Fauci spalancate
di un tempo esangue.
Inaridite passioni
di anime barcollanti.
Cavità crepate.
Bombe di sole malato.
Talloni bruciati.
Umanità desertificata.
Indistruttibili castelli
di sabbia avvelenata.
Ci dirigiamo spediti
in Alta Uniforme
a completare il cast
di una comica micidiale.
4.7.22
Vieni *
Vieni
a passeggiare sul mio cuore
riversami tramonti
agganciami alle tue ali
fammi respirare
la brezza umida del mare
sublime commistione
al tuo sapore d’alga.
Vieni
a tenermi per mano
portami dove l’alba
ha separato i continenti
dove la luna
ha illuminato i tuoi occhi
dove danza la tua anima
tra gli anelli di Saturno.
Vieni
a rapirmi di carezze
a spiegarmi l’algebra
dell’amore universale
quello che piega gli equinozi
e compone - primordiale -
la colonna sonora delle maree.
Vieni
e trascinami con te
rotolando fra i girasoli
ubriacati dalla poesia
genuflessi al tuo passaggio
meraviglioso incidente
sulla strada della vita.
* Ispirata dalla hit di Ultimo: Vieni nel mio cuore
Il trenino colorato
Fermo
sulla mia stazione
arroccata sui monti
ho caricato
pacchetti di parole
su di un trenino
che viaggia
su binari di cielo.
Affàcciati
al fischio della locomotiva
vagoni colorati
riverseranno baci
contaminati d’alba.
Doni del mattino
Il mattino
mi invia bocconi di cielo
baci di nuvole
stralci e ghirigori
scrupolosi ricami
da infiorare rapito
sulle tue nudità
distese sul mare.
26.6.22
Ti scriverei
Ti scriverei una poesia
ogni volta che ti guardo
ma non sono capace:
le parole fuggono via
sui verdi pendii dei tuoi occhi
e io le rincorro
ma si nascondono
tra gli sbuffi dorati dei tuoi capelli
ma io tenace le cerco ancora
forse navigano
tra gli scherzi rossi delle tue labbra.
Non so, credo di arrendermi,
ma forse sbaglio strada.
La poesia va a cercare l’anima
che non è traguardo di tutti.
Ci sarà un poeta
che le troverà custodite
invisibili agli occhi
diamanti grezzi
scintille di meraviglia
voli di gabbiani
per mettere in versi
le tue particelle di sogno.
25.6.22
Un pò meno poeta
Vorrei essere un pò meno poeta
e più metalmeccanico
con i polmoni laminati d’acciaio
per sopportare il tanfo del Capitale
specchiarmi ogni mattina nell’altoforno
ma quanto è bello il sudore operaio!
Vorrei essere un pò meno poeta
e più contadino
con i palmi spaccati di sole
in amore con la madre terra
sentirmi dio che sparge vita
sale di frumento e furore antico.
Vorrei essere un pò meno poeta
e più falegname
avere il dono della resurrezione
delle inerti piccole cose sorridenti
intagliare anime levigate
poggiate sulle gambe dei ricordi.
Vorrei essere un pò meno poeta
e più pescatore
fondatore della città
con il cuore salpato al largo
l’ancora salda sulle radici
e le reti trascinate nella Storia.
Vorrei essere un pò di tutto questo
perché poi il poeta
dal suo cantuccio
si sporchi le mani di genio
per aver toccato
la vita dell’umanità che lotta.
23.6.22
Delfini (2)
Permetti amore?
Voglio ballare con te
gola su gola,
massaggiami di onde,
schizzami di sole,
issami la gioia sulla pinna,
scuotimi su guanciali di vento,
travolgimi di arcobaleni
siamo schegge di follia
capriole d’azzurro
sull’immenso letto del mare.
21.6.22
Spicchi di sole
Ti diverte
sorgere alle mie spalle
con due spicchi di sole coricati
sul mare degli occhi:
sai bene che
morirò dalla voglia
di assaggiare
il tuo sapore di luce.
Cos’è la poesia
Stasera una bimba
mi ha chiesto
cosa fosse la poesia.
Le ho risposto
che la poesia
è quando
il tuo orsacchiotto
piange per essere
portato nel tuo letto
e tu inventi una storia
che finisce
con la promessa di
non lasciarvi mai più.
La sostanza di noi
Se siamo fatti
della stessa sostanza dei sogni
vorrei vivere per sempre
nel sogno di te
e pensare allora
che potremmo essere fatti
della stessa sostanza
dei sassi e del mare.
18.6.22
Sorprese
Le tue sorprese
camminano scalze
in punta di baci.
Fingo di spaventarmi
perché tu possa ridere
e annegarmi nella tua bocca.
Poi mi sciogli la cravatta
e insieme il cuore
siamo un solo fiato
vestito di pelle.
17.6.22
Sfiorarsi
Sfiorarsi…
quei dolci preliminari
della risacca sulla battigia
il delicato solletico
del sole sulle fronde
l’estatico tocco
della farfalla sugli stami
e i miei curiosi polpastrelli
a percorrere la tua schiena.
16.6.22
Luna di fragola
Mi rannicchio in te
tana luminosa,
ordigno d’amore,
creatrice d’orizzonti
continui ad affabularmi
vita ancestrale di passioni,
a separarmi come mare
per attraversarmi dentro.
Nel silenzio di tanta folla
il mio unico rumore sei tu.
14.6.22
13.6.22
Il mito di Leucotea
Il mare
amniotica culla
alfa ed omega
liquida aferesi d’amare
viluppo sensuale
osmosi d’anime
porgimi l’onda
per tornare fanciullo.
12.6.22
Sogno di foglia
immaginarmi foglia
che il vento di Maestro
conduca in voltolanti giochi.
Odorosi fruscii di terra
calibrati e roteanti tuffi
dalla valle al mare
sosterò un attimo di sole
innamorato del tuo balcone
per poi perdermi
inebriato di gabbiani
ammaliato di delfini.
Febbre di te
Oggi mi scotta
la fronte dell’anima
sei tu la mia febbre
e non ho rimedi.
Nascondo il termometro
tra le bende
di una poesia ghiacciata.
10.6.22
La felicità
Ricordo bene
quando m’è scappata di mano:
non mi ero neanche accorto
che si era addormentata
con il capino posato sulla spalla.
È facile abituarsi
alla sua presenza
negli occhi, nei gesti
nelle corse verso il mare.
Sei oltre, il tempo scivola,
hai un pass per l’immortalità
il tuo sogno è lì, puoi toccarlo
e ballarci stretto, hai il restart.
Non ti chiedi più dove sia
non ne hai necessità
sei immerso e la respiri:
non c’è domani
c’è solo e sempre il sempre.
Poi un giorno ti scappa di mano
e il concetto torna a tuonare
ti affonda la lama nell’anima
e pensi di morire.
Ma tu sei un poeta
e impari a morire spesso:
lei è scappata via
e ogni volta che credi
di riacciuffarla ti uccide.
che si era addormentata
con il capino posato sulla spalla.
È facile abituarsi
alla sua presenza
negli occhi, nei gesti
nelle corse verso il mare.
Sei oltre, il tempo scivola,
hai un pass per l’immortalità
il tuo sogno è lì, puoi toccarlo
e ballarci stretto, hai il restart.
Non ti chiedi più dove sia
non ne hai necessità
sei immerso e la respiri:
non c’è domani
c’è solo e sempre il sempre.
Poi un giorno ti scappa di mano
e il concetto torna a tuonare
ti affonda la lama nell’anima
e pensi di morire.
Ma tu sei un poeta
e impari a morire spesso:
lei è scappata via
e ogni volta che credi
di riacciuffarla ti uccide.
Ci sarò
Si io ci sarò.
Dove si formano gli uragani
dove vanno a cantare le balene
e si truccano le farfalle
sarò lì e mi cercherai le mani.
Ci sarò
in forma di rugiada
vestito di tramonti
sgusciando dalle nuvole,
sarò lì e bacerò le tue paure.
Mi hai donato
una sfera luminosa
con dentro la tua anima
che dondola e sorride:
ti porto con me
a volare sul mare.
Siamo monadi giocose
non abbiamo forma
né dimensione
abitiamo spazi paralleli
penetriamo alveoli divini.
Il tempo è un’invenzione
lo prendiamo a pallonate
siamo eterni e verticali
io e te - stelle nane -
esplodiamo d’amore.
7.6.22
L’amore al tramonto
Mentre il sole cade nel mare
si svolge
la meravigliosa storia d’amore
tra le onde
e le tue rive assetate.
5.6.22
Incontri di meraviglia
Stasera
mi sono truccata
di spazio infinito
e indosso una guepiere
di pizzo nero
intorno alle mie
curve luminose:
ho un appuntamento
con la meraviglia.
Foto di Samantha Cristoforetti:
La luna che incontra l’alba.
Appartenere
Appartenere
è verbo diverso da possedere.
Appartieni a qualcuno
senza essere posseduto.
Appartieni
ai suoi armonici battiti
alle sue cerniere spirituali
appartieni
al suo globo roteante
intorno ai tuoi pensieri
appartieni
alla sua follia
alle sue pulsioni
al gioco dei contrari
all’inversione dei ruoli
appartieni
al suo angolo d’infinito
dove rotolano le galassie
e dal big bang
espande maestoso
il ventaglio della tua anima.
4.6.22
Ti incontrerò *
Ti incontrerò un giorno
con la vita affondata nei jeans sdruciti
e le mani nelle tasche
dei sogni di cristallo.
Ti farò un occhiolino
- solo uno -
perché l’altro
sarà occupato dal pianto.
Ti vedrò piegare
gli angoli della bocca
spaesata di sole
umida di ricordi.
Ma avrò la mia chitarra
e gli accordi della nostra canzone
stampati sulla fronte del tempo.
Canta con me amore
il rotolo dei giorni persi
il ritornello delle fate
le promesse vestite di cielo
le mani che si cercano ovunque.
Canta con me
che in ginocchio sollevo la luna
e te la dono ad ogni sorriso
teniamoci per gli occhi
teniamoci stretti d’incanto.
Canta con me
per non perderci mai più
per vivere per sempre
cucendo baci sulle stelle.
perché l’altro
sarà occupato dal pianto.
Ti vedrò piegare
gli angoli della bocca
spaesata di sole
umida di ricordi.
Ma avrò la mia chitarra
e gli accordi della nostra canzone
stampati sulla fronte del tempo.
Canta con me amore
il rotolo dei giorni persi
il ritornello delle fate
le promesse vestite di cielo
le mani che si cercano ovunque.
Canta con me
che in ginocchio sollevo la luna
e te la dono ad ogni sorriso
teniamoci per gli occhi
teniamoci stretti d’incanto.
Canta con me
per non perderci mai più
per vivere per sempre
cucendo baci sulle stelle.
* Ispirata dal film “A star is born”
2.6.22
Formule incomprensibili
A capo chino
davanti alla lavagna
degli incontri improbabili
fisso inebetito
contorte formule algebriche
dal risultato pari a zero.
Zero tondo
zero neutro
zero crudo
zero per poi contare
quanti passi
mi portano da te.
Ma mi perdo
nei numeri negativi
scarabocchio frazioni
particelle impazzite
che non faranno mai
un intero di due.
Ho difficoltà di apprendimento,
interfaccio malamente,
rispondo a strofe,
balbetto ossimori,
mentre la storia
pretende risoluzioni,
dimostrazioni di teoremi,
concatenazioni logiche.
Il mio amore è dislessico.
31.5.22
L’abitudine alla tragedia
le tragedie “a lunga percorrenza”
come epidemie e guerre,
dilatandosi nel tempo,
lentamente allenano
una crudele indifferenza.
Il secolo della permeabilità
delle distanze
ci porta nei luoghi
delle morbose attenzioni
e - singolarmente -
trasforma le tragedie
in inoffensiva “fiction”.
La mia casa sei tu
Io abito dentro di te.
Percorro
il sentiero calpestato
dai tuoi tacchi 12
e i tuoi passi
mi rintoccano le tempie
controllo
se nella casetta delle lettere
ti sono arrivate
confuse e disordinate
le mie poesie assurde
quelle dove, per esempio,
ci amiamo per sempre
- ma figurati! -
Poi già dalla soglia
mi giunge il profumo
della tua presenza
tutta fragole e panna
e il mio corpo già ride.
Pantofole con fiocco rosso
e dentro il tuo sorriso
velato di seta dorata.
Le tue braccia sul mio collo
Poi già dalla soglia
mi giunge il profumo
della tua presenza
tutta fragole e panna
e il mio corpo già ride.
Pantofole con fiocco rosso
e dentro il tuo sorriso
velato di seta dorata.
Le tue braccia sul mio collo
- ma quanto sono lunghe
le braccia di una dea? -
le braccia di una dea? -
Vedo solo stelle ora
che si staccano dal tuo viso
e mi girano intorno.
Siamo in viaggio ormai
io e te sulle onde del tempo
su mille grattacieli
sul divano dei pensieri
sull’Everest e in Amazzonia…
…in realtà non so dove siamo
forse nell’universo dei miei sogni
dove tutto sa di te.
28.5.22
Sorvoli
Ero abituato
al risveglio macerante
maglio cruento
ologrammi sparsi
e intricati labirinti.
Sanguinava la finestra
riflettente la tua ombra
mentre attendevo rabbioso
la fine di questa liturgia.
Ora che la quiete
si è posata sulle pareti
assurdo sarebbe
mancarmi il dolore.
Allora mi affaccio
al mio balcone
di roccia e macchia
e sono felice:
ho una valle da sorvolare.
Buongiorno 🕊🕊🏳️🌈🏳️🌈
25.5.22
Buonanotte
Buonanotte a te
che profumi d’alga
e giochi a nascondino
con infantili tramonti.
Buonanotte ai tovaglioli
lacrime e rossetto
e alle tue vibrazioni
in altalena sulle corde.
Buonanotte ai tuoi balconi
dove rattoppi le ore
perdi il conto delle stelle
perché è bello ricominciare.
Buonanotte al tuo oggi
perché è storia vecchia
ricomincia il cammino
sarà di nuovo rivoluzione.
23.5.22
Percorsi guidati
C’è qualcosa che non va
nelle mappe di google:
cercando la destinazione
“amore”,
una voce stentorea
ti suggerisce
meravigliosi paesaggi
che finiscono in burroni.
Erano meglio
le cartine di una volta
che non ti parlavano,
non t’illudevano,
ma se proprio ti perdevi
c’era un’umanità
che si sbracciava
e ti portava in salvo.
21.5.22
Lo spazio bianco
Amo
quello spazio bianco
tra un verso e l’altro
quel candido guizzo
rumoroso d’attesa
gonfio d’alea
quella pausa sognante
affacciata sul dubbio
interrogativo inebriante
che s’insinua impertinente
tra rovelli parolai
buca la frana
impastata di slanci
invisibile sottolinea
e pèrora suspense
inghiotte la paura
di cadere nel vano
si espande irrefrenabile
sul margine estremo
dove si ferma la penna
ma continua maestoso
il volo del poeta.
19.5.22
La tangente
Ero in un cerchio.
Un chiuso perfetto,
viaggio infinito,
eterno ritorno.
Un moto perpetuo
nel sonno
della passione
nella cecità
del fine.
Poi il dio geomètra
ha disegnato
una retta
al di là degli occhi
al di sopra dei miracoli.
Ora mi tocca
all’apice del cuore
e mi lancia
nella quarta dimensione
dove nuotano allacciate
le anime sognanti.
viaggio infinito,
eterno ritorno.
Un moto perpetuo
nel sonno
della passione
nella cecità
del fine.
Poi il dio geomètra
ha disegnato
una retta
al di là degli occhi
al di sopra dei miracoli.
Ora mi tocca
all’apice del cuore
e mi lancia
nella quarta dimensione
dove nuotano allacciate
le anime sognanti.
16.5.22
Luna piena
D’estate la sera
tiene in braccio la luna
e cattura le poesie
che arrivano da terra.
Quando è piena
esse traboccano
e si posano sui balconi
degli innamorati.
14.5.22
Primavera incompiuta
La bella stagione
sciorina i suoi gioielli
boccioli delicati
fanno capolino
l’aria è semplice
parla il linguaggio del sole.
Deposito il mio cuore
al limitare del dubbio:
l’avidità guerreggia lontana,
manca un palmo
perché sull’orizzonte
si spalmi il sereno.
Luna nera
La sera indossa
un pigiama di foschia
mentre
la tua assenza
è una luna nera
che esce di soppiatto
con un cappotto di stelle.
Accumuli
Sono scaltri,
indocili,
premurosi e indifferenti
ruvidi e palpitanti.
Si celano
nell’odore di un caffè
o nell’aria salmastra
racchiusa tra due labbra.
Precipitano,
dopo strani,
incredibili percorsi:
solleticano la cervicale,
premono sul cuore.
A volte tolgono il respiro
e ti lasciano
ad abbrancare le ombre.
Sono i ricordi
che ogni giorno
spazzo via
dall’ampio cortile
dell’anima flessa.
10.5.22
Scherzi di luna
La sera arriva
imbronciata di grilli
accovacciati sulle foglie
ed io attendo
che la luna rotoli
sull’arco della tua schiena.
È spirato un fiore
incontra un fiore
ne succhia il nettare
e lo dona ad altri:
è uno scambio d’amore
perché il fiore sa
che la sua specie
sarà garantita.
Ho incontrato un fiore
tantissimi anni fa:
mi ha impollinato
di fragrante gentilezza.
È spirato quel fiore,
ma stringo forte
il suo profumo.
Lenzuola di stelle
Anche stasera
vorrai coricarti
tra lenzuola di stelle
portando il tuo cielo
sotto il cuscino.
Partirai
con il tuo zainetto
pieno solo di cose utili
come i sogni e i desideri.
Lascerai per la notte
il tuo involucro superfluo
e traccerai rotte luminose
saltando sul firmamento.
Per te scoprirò
nuove costellazioni
attaccato al cannocchiale
incastrato nel cuore.
5.5.22
U’ mère nùste declamata da Cosimo Loperfido
La mia poesia Ù mère nùste contenuta nella silloge “Dissonanti Sinapsi” declamata da Cosimo Loperfido, fine dicitore e promotore del vernacolo monopolitano.
2.5.22
Inutili pensieri
Avevo riversato
i miei pensieri
in una ciotola
di creta e dubbi.
Con una cannuccia
lunga una vita
rimescolavo assorto.
Scostavo frettoloso
bollicine di nemesi,
incredulo che un fondo
possa essere risalito.
Avevo una domanda
che ha mille risposte
o nessuna di esse:
dipende dal tramonto
rosso delle tue cicatrici
oppure dall’armonia
che tormenta le tue dita.
A che serve pensare
a qualcosa
che pensiero non è,
ma farina di stelle,
brivido sulla pelle,
gravità di sogni.
Così ho gettato la cannuccia
e ho preso la penna:
nuove parole d’amore
irruenti e scomposte
tracimano dalle vene
del mio tempo ritrovato.
Il pudore delle nuvole
Il pudore delle nuvole
ha coperto le stelle.
Esse si mostrano nude
solo a chi arriva
a toccarle col cuore.
Il Carro del Sole
C’è un Carro
che ogni mattina
raccoglie
i pensieri
innamorati
spargendoli
in ogni angolo
di cielo
perché
la notte
divengano stelle.
che ogni mattina
raccoglie
i pensieri
innamorati
spargendoli
in ogni angolo
di cielo
perché
la notte
divengano stelle.
Sorpreso
Ero voltato di spalle
quando il cielo
rosso fuoco
mi ha messo in tasca
la tua fragilità.
Quando l’ho scoperta
sei salita al petto
e mi hai sbottonato il cuore.
Sinfonia d’amore
Questo meraviglioso brano ha ispirato qualche verso.
Consiglio di ascoltare prima il brano e poi leggere.
I nostri baci
lenti umidi
esploratori di palati
aprono le danze
inanellano sospiri.
E iniziamo a vorticare
nel girotondo di umori
passo dopo passo
scaliamo peccati
più su, più in alto
ancora e ancora
fino al centro del sole.
E poi rallentiamo
ci chiamiamo e ci teniamo
occhi sulle guance
mani sugli istanti
cuori in sottofondo.
Ma la musica incalza
decolla, s’avvita, urla
siamo uno, siamo plasma
siamo parto d’estasi,
gangli di paradiso.
E poi di nuovo vinti
palpebre sazie
ci ritroviamo placenta
embrioni felici
nel nostro lago d’amore.
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