3.8.20

Il Dio del mare


Oggi mentre nuotavo il Dio del mare si è alzato a cavallo delle onde e mi ha guardato in tralice.
Ho avuto timore mi volesse tirar giù con lui, banchetto di crostacei.
“Cosa mi succederà” - ho chiesto.
“Nulla, sono solo curioso e un po’ offeso. Come mai sei tornato da me? Pensavo di non rivederti più...”
“Ecco...” - ho incominciato.
“BASTA COSÌ. Ho capito tutto. Un altro fanatico dell’autoinfliggimento. Oh poveri noi!! Ogni tanto me ne capita a tiro uno di voi pazzi scatenati! E tutte le volte tornate da me con la coda fra le gambe! Siete ridicoli!”
“Be veramente...”
“SHHHHH! Silenzio! E ascoltami bene: io sono una forza della natura e sono anche una delle più belle cose in Natura. Se sei tornato da me è perché il tuo cuore gentile è stato martoriato e ora vuole riempirsi di sangue rosso vivo, ascoltando i miei rumori, respirando i miei aromi salmastri, perché aspiri libertà, gioia, forza interiore, amore per la vita. Amore si. Io sono anche amore, anche se molti tuoi simili mi riempiono di immondizia. Io curo questo pianeta da miliardi di anni e pochi mi ringraziano per quello che faccio. Se non è amore questo? Perciò, coraggio. Bentornato, non mi lasciare mai più, compreso?”
Attonito resto in silenzio.
Riprendo la mia nuotata.
Verso un nuovo sole.

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