7.8.20

La truffa

Una persona mi attaccò tempo fa scrivendomi questa frase:

"I poeti che brutte creature:
ogni volta che parlano è una truffa."

La citazione è di Fabrizio De Andrè. 
All'epoca restai pressochè muto, ferito non tanto dal contenuto in sè della frase, quanto dal fatto che quel pezzo di De Andrè ("Le storie di ieri"), la considero un ricalcare molto simile quello che è stato il mio vissuto di adolescente con un padre ingombrante, di idee moderate, che sentiva soffocare la propria libertà di sognare un mondo diverso. Il contesto dell'attacco, - distanza tra pensiero e concretezza -, era totalmente fuori luogo, visto che De Andrè si riferiva ad un ambito politico-ideologico dove il poeta, al di là dell’ironia su Mussolini, presumibilmente, era D'Annunzio.
A distanza di tempo ritengo di poter affermare che il truffatore non ero io. Chi ha vissuto la propria esistenza alla stregua di un "copia e incolla", non essendo capace di un pensiero autonomo di livello, salvo le solite banalità di cui è stracolma internet, ha dimostrato una miserevolezza unita ad una capacità trasformistica e manipolatoria che, prima di truffare il prossimo, ha ingannato sè stesso.

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