Vorrei fare con te
quello che fa la pioggiaalla terra riarsa,
quello che fa la luna
al ciclo delle maree,
quello che fa Saturno
ai suoi anelli.
Vorrei essere
l’onda tenera di bonaccia
quando accarezza
la spiaggia del tuo ventre.
Vorrei essere il verso
che gioca con la lingua,
la nota che s’incastra
nel pentagramma,
lo scalpello che cesella
marmorei seni
e vertiginosi fianchi.
Vorrei essere tappeto di stelle
e farmi rotolare sopra
la tua essenza di cometa.
Vorrei essere al centro
del tuo nocciolo di supernova
e attendere smanioso
l’esplosione nel firmamento.
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