2.8.20

Timori


Temo il narcotico
esilio di palpiti d’ali
un cuore smarrito
fra le tenebre dei dubbi
che - affilati dal dolore -
squarcino lembi
di nuda follia.

Temo il forzato
serrare le fila dei sogni
un’anima trasfigurata
dalla catena della ragione
che - corazzata di senso -
vaghi allibita
tra lustrini e vacuità.

Temo infine la resa
incondizionata, rovinosa
ad un pallido vergare,
equilibrismi scontati,
aridi saccheggi
di polvere poetica
rinunciando alla scoperta
della forma vera delle stelle.

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