Temo il narcotico
esilio di palpiti d’aliun cuore smarrito
fra le tenebre dei dubbi
che - affilati dal dolore -
squarcino lembi
di nuda follia.
Temo il forzato
serrare le fila dei sogni
un’anima trasfigurata
dalla catena della ragione
che - corazzata di senso -
vaghi allibita
tra lustrini e vacuità.
Temo infine la resa
incondizionata, rovinosa
ad un pallido vergare,
equilibrismi scontati,
aridi saccheggi
di polvere poetica
rinunciando alla scoperta
della forma vera delle stelle.
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