Mi affascina
il tuo splendido equilibrio
indifferente all’altezza,
ubriaco di vertigine.
Elegante prodigio
passeggi sui centimetri
maestoso e vagamente snob.
Invidio la tua capacità
di mediare illuminato
tra i bordi delle scelte,
tra i lati dell’ inquietudine,
tra le tentazioni del volo.
Forse un pò ti assomiglio
incosciente a volte
costeggio la forma delle nuvole
bordeggiando sogni.
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